#Trevisani senza peli sulla lingua: il Napoli continua a non lasciare punti e De Bruyne rischia di restare “ingabbiato” nello spartito azzurro #Napoli #DeBruyne #calcio
Il giornalista Riccardo Trevisani, intervenuto ai microfoni di Cronache di Spogliatoio nel corso di Fontana di Trevi, ha affrontato alcuni temi caldi legati al Napoli e a Kevin De Bruyne, senza troppi fronzoli.
“Ancora una volta il Napoli non ha lasciato punti, stavo per fare una sentenza su questa cosa. Perché è come l’asino di Benitez: una volta dai un pugno, una volta dai uno schiaffo, alla terza volta ti chiamano asino e tu ti cerchi la coda. E qui è più o meno la stessa cosa: una volta hai culo, due volte hai culo, dieci volte non può succedere.”
“De Bruyne? La settimana scorsa – le sue parole – premiavo la palla pazzesca data a Rrahmani e quella rimane, e secondo me ne vedremo tante altre. Penso pure che questa maniera di giocare del Napoli, che è molto protetta e conservativa e solida, non metta De Bruyne tante volte in condizione di dare quella palla che ha dato a Rrahmani. Lui avrebbe bisogno di essere innescato, di fare giocate alla De Bruyne, che se sta a 20 metri dalla porta le può fare, se sta a 45 metri dalla porta contornato da gente che lo pressa fa più fatica. È un giocatore che non può avere quello strappo per coprire tutto quel campo, quindi bisogna portare il Napoli ai 30 metri e poi far sì che De Bruyne possa portare la sua qualità”
Trevisani porta in primo piano due idee nette: da un lato la continuità vincente del Napoli, descritta con la metafora pungente che non fa sconti; dall’altro la riflessione tecnica su De Bruyne, giocatore di qualità che però rischia di non esprimersi se circoscritto in un gioco troppo protettivo e lontano dalla porta. L’analisi lascia sul tavolo il dilemma tattico tra solidità difensiva e necessità di creare spazi per il talento.