Marco Tronchetti Provera non le manda a dire sull’Inter e i suoi guai
Eh sì, il vice di Pirelli e fan sfegatato dell’Inter, Marco Tronchetti Provera, si è lasciato andare in un’intervista radiofonica senza troppi fronzoli, sparando a zero su sconfitte e scelte discutibili. #Inter #CalcioItaliano #Pirelli
In piena forma, Tronchetti Provera ha ripercorso il doloroso 5-0 contro il Monaco, ammettendo che gli ha fatto male più del famoso 5 maggio. “Il 5-0 di Monaco? Io ho sofferto di più il famoso 5 maggio. In ogni caso il ko col Psg è stato una perdita di credibilità da parte della squadra. Ora sta al team far vedere che si è trattato solo di un blackout. Sarà uno stimolo in più per ripartire, servirà qualcosa di molto bello per cancellare una vicenda molto brutta”. Insomma, parole chiare per una squadra che ha toppato alla grande.
Passando a un ex beniamino, ha parlato di Chivu con un misto di ottimismo e realismo, lodandone le qualità. “Da giocatore, Chivu ha dato molto all’Inter, penso che abbia l’intelligenza calcistica e la volontà per poter fare bene. Poi il calcio è difficile, lo potremo valutare tra 3 o 4 mesi. Chivu è cresciuto nell’Inter, non mollava mai, è una persona seria. Sono buone premesse”. Un endorsement schietto, senza i soliti giri di parole.
Non ha risparmiato elogi per Lookman, definendolo un crack, e ha tirato in ballo Marotta per i conti in ordine. “È un grande giocatore. Con Marotta l’Inter ha iniziato a guadagnare dopo decenni che non portavano a bilanci così positivi. È riuscito a portare la società in condizione di poter spendere”. Poi ha aggiunto: “Sono felice che Lautaro e Calhanoglu abbiano fatto pace”. Un tocco di buon senso in mezzo al casino.
Infine, sull’uscita di scena di Inzaghi, Tronchetti Provera ha espresso delusione, suggerendo che abbia pesato sull’umore della squadra. “Credo che tutti i tifosi siano rimasti male, soprattutto pensando che fosse una cosa già nota anche nello spogliatoio. Può essere che sia stato un elemento che ha indebolito la forza morale della squadra”. Un finale amaro che lascia intendere quanto il morale conti nel gioco. Insomma, l’intervista dipinge un’Inter in cerca di riscatto, con un tifoso che non si trattiene dai commenti diretti.