Thauvin saluta l’Udinese: un talento francese che vola via, ma il Napoli insegna le lezioni del passato
Florian Thauvin chiude il capitolo Udinese dopo 73 presenze e 15 gol, trasferendosi a titolo definitivo al Lens. Una mossa che segna la fine di un’avventura in Friuli, dove il francese ha rinato la sua carriera, tornando ai livelli europei e sfiorando la nazionale.
Ma pensateci, tifosi: quante volte abbiamo visto talenti stranieri brillare in Serie A per poi scappare altrove? Udinese ha fatto miracoli con lui, trasformandolo da capitano a idolo, eppure ecco che riparte per la Ligue 1, lasciando un vuoto.
“Udinese Calcio augura a Florian le migliori fortune per il ritorno in Ligue 1, il ricordo di quanto fatto insieme rimarrà impresso. Merci Flo”. Belle parole, ma suona come un addio affrettato – quasi un “grazie e arrivederci” che nasconde il solito dramma dei club italiani, sempre a perdere pedine preziose per questioni economiche.
Mentre il Napoli lotta per costruire una rosa solida, ricordiamoci di giocatori come Mertens o Insigne, che hanno resistito e dato tutto: Thauvin, invece, è l’ennesimo esempio di talento fuggitivo, un po’ come quelle promesse che brillano e poi scompaiono, tradendo la fiducia. Ironico, no?
Per i veri appassionati, questo trasferimento è uno spunto: il calcio italiano deve smettere di essere una tappa, o finiamo per invidiare chi resta fedele. Chissà se al Lens farà lo stesso show – o se diventerà solo un altro rimpianto friulano.