Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica dell’Udinese ed ex ds e dg del Napoli, è intervenuto oggi a Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live“.
Marino ha parlato della sua doppia esperienza al Napoli, da direttore sportivo dal 1984 al 1987 e da direttore generale dal 2004 al 2009: “Sono contento di essere stato presente nella fase dello Scudetto e in quella della Serie C, sia al top della gestione Ferlaino che in quella della rinascita con De Laurentiis. Qualcuno dice che ho avuto una carriera da Guinnes dei Primati”, ha scherzato.
Inevitabile poi l’anticipazione sulla sfida del Maradona di sabato: “Sabato sarò allo stadio, non vedo l’ora di riabbracciare i tifosi napoletani. All’andata abbiamo perso in casa in maniera abbastanza eclatante, ora verremo con entusiasmo a questa partita. Abbiamo affrontato più o meno il Milan nella stessa situazione un anno fa. Spalletti? E’ un allenatore che ha vinto alcune coppe a Roma, sfiorando uno Scudetto. Poi essere vincenti non vuol dire avere nel carniere Coppa Campioni o Scudetto, contano i dettagli o i grandi giocatori”.
“Il VAR? Pensavamo avesse fatto il suo rodaggio ma bisogna invece capire che il suo utilizzo, se dev’essere limitato, va studiato meglio come meccanismo e nell’uniformità di giudizio – ha spiegato -. Il rigore non dato al Torino? Molto eclatante, credo che l’AIA sia intervenuta. Bisogna fare dei chiarimenti, altrimenti si rischia di perdere anni di lavoro. Abbiamo chiesto come società sistemi per supportare le decisioni con immagini audiovisivi”.
“Osimhen? Nel campionato italiano sposta gli equilibri, è stato bravo Giuntoli a prenderlo – prosegue -. Beto? Si sta riprendendo dopo il Covid, ha 24 anni e ha già dimostrato di avere qualità innegabili. Farà parlare molto di sé nei prossimi anni. Se assomiglia a Osimhen? Sì, anche se è un po’ più grezzo tecnicamente”.
“Una cessione di Bari o Napoli da parte di De Laurentiis? Deciderà lui, sta a vedere anche se si opporrà o meno alla situazione – aggiunge -. Il Napoli non ha bisogno di supporto economico dall’esterno, ha una rosa importantissima grazie al lavoro di tutti e sta lottando per lo Scudetto. Chi è favorito? L’Inter forse ha più giocatori, il Milan un’età media più bassa. Ma le vedo tutte lì, se la giocheranno”.