Nel mondo dinamico del calcio, la figura di Khvicha Kvaratskhelia continua a far discutere, e a fornire analisi approfondite è Massimo Ugolini, rinomato giornalista di Sky. Un’occasione in cui egli si è espresso sulla vita del calciatore all’interno e all’esterno del campo, offrendo dettagli che gettano luce su un aspetto poco noto del talento georgiano.
Un rapporto distante con la città
“Kvara aveva legato con la città? E’ una percezione corretta quella di uno che non è mai entrato nel vivo della vita cittadina. E’ uno degli artefici del terzo Scudetto, ma è sempre stato molto riservato, chiuso, raramente s’è visto in giro.” Queste le parole di Ugolini, che delineano un quadro di distacco dal vibrante spirito che caratterizza Napoli. Nonostante il prestigioso contributo al successo del club, il feeling con l’ambiente rimane tiepido.
Vicinanza geografica, ma non sociale
“Aveva preso casa fuori Napoli, poi una brutta esperienza e s’è avvicinato alla città, ma non è mai sbocciato il feeling con altri giocatori. Lo stesso Osimhen era più partecipativo con i tifosi, questione di carattere.” La scelta di avvicinarsi fisicamente al centro di Napoli non ha significato un legame più stretto con la città o con i suoi compagni di squadra. Tale condizione mette in evidenza le differenze caratteriali tra i protagonisti della squadra, con un Osimhen decisamente più immerso nella realtà partenopea.
Il ruolo dell’entourage
“Molto conta l’entourage, il papà ed il suo agente hanno un ascendente molto forte sulle scelte del ragazzo.” Ugolini non manca di analizzare l’influenza che le persone vicine a Kvaratskhelia esercitano sulle sue decisioni. Un dettaglio che potrebbe spiegare il percorso intrapreso dal giocatore fino a oggi.