A Castel di Sangro, l’aria è elettrica per il primo vero test del Napoli di Antonio Conte, con gli azzurri che sfidano il Brest al Patini alle 19. Un’amichevole che non è solo un ripasso, ma un’opportunità per vedere se questo nuovo Napoli ha la grinta per dominare, proprio come i grandi club europei. Dopo il 1-0 dell’anno scorso contro i francesi, con Raspadori a decidere, ora c’è fame di spettacolo: i tifosi si aspettano un cambio di passo, e il tecnico salentino opterà per un 4-3-3 più offensivo, come riportato dal Corriere dello Sport. Questa scelta è una boccata d’aria fresca, un’evoluzione dal vecchio 3-4-2-1, ma attenzione: se non funziona, potremmo rimpiangere la solidità difensiva di un tempo, tipo l’era di Sarri.
Al centrocampo, la qualità è da urlo, con Spiccano i nomi di De Bruyne e Jack, che agiranno rispettivamente da mezzala destra e mezzala sinistra. De Bruyne? Sì, quel belga che i napoletani sognano da anni, ma se è davvero lui a brillare, allora Conte sta costruendo una squadra da Champions – o è solo un’illusione estiva? Jack (forse Grealish, se intendiamo quello) aggiunge fantasia, ricordandoci le mezzali creative di un Liverpool o un Manchester City: un duo che potrebbe trasformare le nostre ripartenze in capolavori, ma solo se non si perdono in fronzoli, come spesso capita con i fenomeni strapagati.
In attacco, il tridente Neres-Lang con Lucca e Lukaku a ruotare da centravanti promette gol a grappoli, un bel salto rispetto alle sterili prove del passato. Eppure, con assenze pesanti come Buongiorno, Gilmour e Meret, il Napoli rischia di zoppicare: è l’occasione per testare i meccanismi, ma se la difesa balla, i tifosi potrebbero urlare tradimento, proprio come quando Ancelotti pasticciava con le rotazioni. Confrontato ad altri club, tipo l’Inter di Conte, questo 4-3-3 deve essere aggressivo, non un pallido imitatore.
Le infortunate assenze di McTominay, Olivera e Vergara non sono una scusa: è qui che si vede la profondità della rosa, o la sua mancanza. I veri tifosi del Napoli lo sanno, non è tempo di alibi – se il Brest ci fa sudare, potremmo rivangare i disastri di Spalletti. Magari è il momento di un’ironia amara: quanti colpi di mercato ci servono ancora per non essere la solita promessa non mantenuta? Domani, dimostriamo che Conte non è solo chiacchiere. Forza azzurri, fateci sognare o preparatevi alle critiche!