Il dibattito sulle strategie di gioco nel calcio continua a suscitare opinioni contrastanti, come emerge dall’intervento di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport. Al centro della discussione vi è il controverso tema del retropassaggio al portiere, una prassi che molti considerano una piaga moderna dello sport.
Innovazione o Tradizione?
Secondo Zazzaroni, il problema del retropassaggio è una “pessima abitudine” che sta togliendo brio al gioco. Nel suo commento, fa riferimento alla partita tra Arsenal e Manchester United, evidenziando come il difensore De Ligt abbia giocato la palla più indietro che in avanti. Onana, il portiere, si è trovato spesso sotto i riflettori con numerosi tocchi, una situazione che secondo il commentatore diminuisce il ritmo della partita.
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Un Problema di Ritmo
Zazzaroni definisce come “un autentico suicidio tecnico” il retropassaggio sistematico, argomentando che questo rallenta notevolmente il gioco e deprime lo spettacolo. Sostiene che la continua lentezza potrebbe portare alla perdita d’interesse nei confronti del calcio, paragonando la situazione attuale con sport come il tennis e il basket, dove dinamismo e attacco sono centrali.
Implicazioni per il Futuro
L’analisi si conclude con una riflessione sulle nuove generazioni, che sembrano preferire sport e dinamiche più veloci e rivolte all’attacco. Secondo Zazzaroni, la tendenza attuale del calcio rischia di alienare il pubblico, enfatizzando ciò che definisce “la distruzione dal basso”. Un monito non solo per allenatori e giocatori, ma per l’intero sistema calcistico.

