La Festa a Castel di Sangro: Il Napoli Ripartire da Campioni, ma con la Testa già al Futuro
L’aria di Castel di Sangro è ancora elettrica dopo la presentazione della squadra 2025-2026: un evento che ha unito vecchi eroi e nuove facce, tra fuochi d’artificio e cori assordanti, ricordandoci che il Napoli non è solo una squadra, ma un fenomeno popolare. Dopo lo Scudetto conquistato, questa serata ha celebrato il trionfo, ma ha anche acceso un dibattito: è bastato un po’ di entusiasmo per mascherare le insidie di una stagione che promette più sfide che festa? I tifosi veri lo sanno, questa non è solo nostalgia, è un richiamo alle armi.
Giovanni Di Lorenzo, con la coppa in mano, ha rotto il ghiaccio tra risate e promesse: “Stavolta me la sono ricordata la Coppa. C’è grandissimo entusiasmo, era giusto fare la presentazione della squadra anche qui a Castel di Sangro. Vi ringrazio perché si respira l’entusiasmo e per me e soprattutto per i nuovi è bello sentire la vostra passione e il vostro calore. Fa capire ai nuovi in che piazza sono venuti a giocare, una piazza che vive di calcio e sa di calcio. Noi dovremo essere bravi quest’anno a cavalcare e alimentare quest’entusiasmo. Penso che se riusciamo a diventare una cosa unica come l’anno scorso, riusciremo a toglierci tante soddisfazioni. Grazie ancora e Forza Napoli!”. Bravo Di Lorenzo, ma attenzione: cavalcare l’entusiasmo è facile con la Coppa fresca, ma se i nuovi come Neres o Lukaku non si integrano? Ricordate il Napoli di Higuain, che volava alto solo finché non crollava sotto pressione.
Antonio Conte, accolto da un’ovazione meritata, ha mandato un messaggio diretto ai partenopei: “Non finiremo mai di ringraziarvi per la vostra passione ed il vostro entusiasmo, quello che ci trasmettete lo portiamo in campo. Sappiamo di dover dimostrare di meritare di giocare per il Napoli e lo facciamo sempre per voi. Grazie per la passione e l’affetto. Ci rivediamo dopo un bellissimo anno, soprattutto grazie a staff e calciatori che hanno fatto qualcosa di incredibile. Un grazie anche ai giocatori che sono andati via e hanno contribuito alla vittoria dello scudetto, gli auguriamo il meglio possibile. Poi come ha detto Lele, abbiamo scritto una pagina di storia e ora bisogna ricominciare: cerchiamo di parlare poco e di fare tanto”. Ecco, Conte ha ragione: basta chiacchiere, ma ironia della sorte, con un calendario da incubo – Champions e Serie A – rischiamo di rivedere i soliti crolli post-festa, come nel 2023. Quei “eroi” che se sono partiti, forse è perché il progetto non bastava più.
Lele Oriali, con la sua esperienza, ha toccato il tasto giusto: “Veniamo da un’annata straordinaria dove abbiamo meritato di vincere e ha vinto una squadra vera. Quando dico una squadra vera intendo anche voi, non solo giocatori e staff. Insieme si è vinto. Quest’anno sarà molto più dura, avremo molti più impegni rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo scritto una pagina importantissima della storia del Napoli, ora bisogna girare la pagina ed è bianca: sta a noi decidere cosa scrivere, dipende da noi”. Oriali sa di cosa parla, ma andiamo: se i tifosi sono la “famiglia sportiva”, perché non abbiamo visto più rabbia nei momenti bui? Paragoniamo a squadre come la Juve, che ha vinto con meno clamore: loro girano pagine senza feste da mille decibel, e forse è lì che il Napoli deve migliorare, evitando di illudersi con fuochi artificiali.
E il sindaco di Castel di Sangro ha aggiunto benzina al fuoco: “Salutiamo questo meraviglioso pubblico e questi grandi campioni, che la città di Castel di Sangro ha adottato e speriamo gli porti fortuna anche per il futuro. Forza ragazzi! La città vi vuole bene e vi rappresenta tutto l’affetto per una sfida importante. Saranno impegni nazionali e internazionali, l’avete già detto. Un abbraccio al mister Conte e Lele Oriali, gli eroi di tutti… Grazie”. Bell’affetto, ma non prendiamoci in giro: adozione temporanea? Il Napoli è di Napoli, e se questi “eroi” falliscono in Europa, l’entusiasmo si trasforma in bordate vere. Tifosi, godetevi la serata, ma tenete i piedi per terra – perché l’anno prossimo potremmo cantare “We Are The Champions” o piangere un’altra occasione persa. Forza Napoli, sempre!