Calcio #Nazionale #FIGC L’ex dg della FIGC lancia la sua bordata: "In tanti anni non ho mai visto l’atteggiamento che abbiamo visto nelle ultime uscite della Nazionale". Un’accusa pesante che fa discutere nel mondo del calcio italiano, mentre si riparte da zero.
L’ex direttore generale della FIGC non manda certo a dire, e il suo giudizio sulla Nazionale è come un pugno nello stomaco per chi sperava in un rilancio rapido della squadra. "In tanti anni non ho mai visto l’atteggiamento che abbiamo visto nelle ultime uscite della Nazionale", ha spiegato. Una frase da brividi che fotografa un problema ben più profondo di una semplice crisi di risultati.
Sembra quasi che la Nazionale, un tempo simbolo di orgoglio e combattività, si sia persa nel vuoto di un atteggiamento che definire scialbo è un eufemismo. La mancanza di grinta e di voglia di lottare sui campi è sotto gli occhi di tutti, e il dirigente non si fa scrupoli a puntualizzarlo senza giri di parole.
La domanda inevitabile che si pone adesso è: come si fa a risollevare un ambiente che sembra aver perso la bussola? La critica, dura e schietta, non lascia spazio a interpretazioni o scuse. Serve una svolta radicale, altrimenti si rischia di assistere al declino di una tradizione calcistica che una volta rappresentava un orgoglio nazionale indiscusso.
Nel frattempo, la pressione sulla squadra cresce e il pubblico si spazientisce, aspettandosi non solo risultati ma anche un cambio di mentalità che porti finalmente entusiasmo e voglia di vincere, valori che sembrano evaporati nei recenti match.