#VARGate a Napoli-Pisa: Arbitri che pasticciano con il pallone e le regole, roba da far ridere i tifosi!
Nel mondo del calcio, dove gli arbitri spesso si credono dei geni infallibili, l’ultimo episodio di VAR in Napoli-Pisa ha mostrato come a volte le decisioni siano un vero caos, con i guardiani del gioco che si confondono tra tocchi di mano e falli discutibili. Prendiamo il primo caso dubbio: l’arbitro Crezzini, dopo pochi secondi dall’azione, commenta il tocco di mano di Leris, il giocatore del Pisa, che poi viene atterrato. “Braccio era appoggiato in terra, niente, niente”.
Segue il dialogo tra la sala VAR e gli assistenti, con Mazzoleni e Giua che cercano di mettere ordine: “Guardiamolo, guarda prima il fallo di mano. E’ fallo di mano. Il problema è che non fischia. Per me sì. Controlliamo l’app. Puoi fermare il gioco. Dobbiamo fargli vedere il fallo di mano di prima. Partiamo dal rigore però gli facciamo vedere il fallo di mano nell’app. Valerio ti consiglio una OFR per un possibile calcio di rigore ma prima c’è un fallo di mano dell’attaccante. Ti faccio vedere l’app, controlla il pallone con la mano”. L’arbitro risponde con un semplice “Ok”, va al monitor e poi annuncia allo stadio Maradona che Leris ha toccato la palla con la mano, resulting in una punizione per il Napoli e un’ovazione dal pubblico.
Il designatore Gianluca Rocchi, nel suo stile da esperto che sa tutto, ha poi commentato l’episodio con una spiegazione che suona un po’ come scuse per i colleghi: “De Bruyne-Leris e braccio in appoggio? Non è punibile, si fanno ingannare un po’ dallo slow motion, usano la camera sbagliata, sembra un controllo per Mazzoleni e Giua ma in dinamica è fortuita e causale e non può essere punita in attacco o difesa. E’ punibile se avesse segnato subito il Pisa. Era punibile lo step on foot ed è corretta la procedura, ma non la valutazione”. Insomma, un’altra dimostrazione di come il VAR possa trasformare una partita in un circo.
La gara non è finita lì, con altri momenti controversi come il rigore assegnato al Pisa nel secondo tempo per il tocco di mano di Beukema. In Open Var, stavolta non c’è audio dall’arbitro o dalla sala, ma solo Rocchi che interviene con la sua tipica aria da saggio: “Beukema fallo di mano? Braccio in posizione non naturale, aperto, è vero che c’è una deviazione ma non impattante per non renderlo punibile. Decisione dell’arbitro corretta e se l’arbitro decide in maniera giusta rende più facile la vita di chi sta davanti al monitor”. Alla fine, episodi come questi ricordano ai tifosi che nel calcio, tra errori e ripensamenti, l’unica cosa certa è l’incertezza.