Jamie Vardy, il veterano inglese che scuote la Cremonese: dal colpo di mercato alla sfida italiana #Vardy #Cremonese #SerieA
Jamie Vardy è arrivato in Italia come il grande acquisto estivo della Cremonese, e oggi ha parlato in conferenza stampa, non lesinando parole sulla sua decisione. L’attaccante britannico ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a questa avventura, senza peli sulla lingua. “All’inizio quando si parlava di questa possibilità ho preso in considerazione tanti fattori. In primis ho pensato alla mia famiglia, per fortuna la tecnologia ci ha aiutato: ho parlato con l’allenatore e mi ha trasmesso la sua passione. Lavoro per farmi trovare pronto quando il mister avrà bisogno”.
Nei suoi primi giorni nel Belpaese, Vardy non ha risparmiato critiche e lodi, dipingendo un quadro vivido della sua nuova realtà. Lui, che ha visto di tutto nella sua carriera, ha descritto l’esperienza con un tocco di ironia tipica degli inglesi. “È stato fantastico finora, la città è tutto fuorché tranquilla come mi avevano detto. È stato tutto molto divertente, ho scoperto un po’ la città e conosciuto tanti tifosi, sono salito sul Torrazzo. La problematica al momento è rappresentata dalla lingua, ma il calcio è un linguaggio universale”.
Quando gli è stato chiesto di un possibile parallelo con la sua epoca al Leicester, Vardy ha tirato fuori la mentalità da combattente che lo ha sempre contraddistinto, senza giri di parole. “Dopo aver parlato con la proprietà (Arvedi) e il tecnico (Nicola), ho capito che l’obiettivo primario è la salvezza,il mantenimento della categoria. Anche a Leicester era così, poi chiaramente si cerca di dare il massimo in ogni gara. Nel calcio chiunque può battere chiunque, è per questo che ci alleniamo”.
Sul tema della Serie A e dei suoi contatti con figure come Claudio Ranieri, Vardy ha ammesso di essere un fan del campionato italiano, con un occhio critico alle differenze con la Premier League. “Da quando ero giovane ho sempre guardato il campionato italiano in tv, in Inghilterra vedevamo in chiaro tutte le partite della Serie A. È competitivo, tra i migliori al mondo: forse c’è più tattica che in Premier, ma oltre a Ranieri ho giocato con Maresca. Ho parlato con lui tutta l’estate, ha speso parole bellissime per questa città e la società, da lì in avanti non ho più esitato. Non ho ancora avuto modo di parlare con mister Ranieri, ma lui ha sempre speso belle parole per me e non voglio deluderlo”.
Riguardo ai suoi idoli d’infanzia, Vardy non ha esitato a nominare un’icona del calcio italiano, dimostrando che anche i duri hanno i loro eroi. “Se penso all’Italia e a un idolo cito Del Piero, da bambino lo guardavo tanto”.
Infine, su come l’allenatore Nicola l’abbia convinto a firmare, Vardy ha ribadito il suo spirito da underdog, quel mix di rabbia e determinazione che lo ha reso leggendario. “Sono stato sottovalutato, per tutta la mia carriera, e ho sempre faticato e lavorato per far ricredere tutti. A inizio stagione in pochi credono alla salvezza della Cremonese: combattere per invertire i pronostici è ciò che mi ha convinto. È un ottimo inizio, ma sappiamo che sarà lunga”. Con queste parole, Vardy sembra pronto a infondere la sua energia grezza alla squadra, in una stagione che promette di essere tutt’altro che noiosa.