Il presidente non può più delegare: “Deve scendere in campo o al fianco dell’allenatore o sostituendolo”, afferma il giornalista RAI.
Analisi di Enrico Varriale, che attraverso i suoi account social ha condiviso con i tifosi azzurri alcune riflessioni sul Napoli: “Il paradosso è che ieri si è rivisto il Napoli dello scorso anno. Bologna-Napoli mi ha ricordato Roma-Napoli. Due partite dominate senza concessioni agli avversari. Ma all’Olimpico Victor Osimhen ha segnato su calcio d’angolo, mentre ieri ha sbagliato il rigore. Non è semplicistico valutare il scarso rendimento di Osimhen e Koulibaly come il problema principale del Napoli. Continuo a pensare che gli errori veri, più che tattici, siano di natura psicologica. Sostituire il nigeriano dopo l’errore dal dischetto non è stata un’idea geniale”.
Varriale ha inoltre aggiunto: “C’è anche il tema dei contratti. Uno dei punti di forza del mercato del Napoli è stato resistere alle sirene per questi due gioielli. Ma la questione dei rinnovi deve essere affrontata, perché nel calcio di oggi è impensabile che il georgiano, inserito tra i 30 finalisti per il Pallone d’oro, guadagni la metà di Demme. Con 7 punti di distacco dall’Inter, è ora di uscire dagli equivoci per non compromettere sin da ora la stagione. E la palla passa, inevitabilmente, a De Laurentiis”.
E ancora: “Il tweet di ieri è stato un atto necessario ma non sufficiente. Il presidente deve difendere le sue scelte, su Garcia e sul mercato. Le ha fatte in totale solitudine seguendo un istinto che negli anni si è rivelato quasi sempre vincente. Ma ora non può più delegare e, per risolvere i contrasti evidenti tra tecnico e squadra, deve scendere in campo o al fianco dell’allenatore o sostituendolo. Non può più rimanere a guardare”.