Lotta Scudetto infuocata, nostalgia anni d’oro e frecciate velenose: Vieri non le manda a dire! #SerieA #Calcio #BoboVieri
Christian Vieri ha deciso di rompere il ghiaccio e parlare chiaro della corsa allo scudetto e molto altro, in un’intervista al Corriere della Sera che non lascia spazio ai politicamente corretti. L’ex bomber non è affatto tenero sulla situazione attuale del calcio italiano.
Partiamo dalla lotta per il titolo: Vieri non ha dubbi, la battaglia è più aperta che mai e ci tiene a sottolineare come la Serie A non sia morta. Nelle sue parole, "la Serie A resta fra i primi cinque campionati al mondo", un parere che smentisce chi la dà per spacciata.
Ma non manca la nostalgia per quei tempi in cui il campionato italiano era il sogno di ogni attaccante: "Ai miei tempi si vinceva lo scudetto con un uomo in più, oggi servono squadre molto competitive e organiche". Insomma, la qualità singola non basta più, serve squadra.
Spazio poi alle critiche velate che non si possono ignorare: il calcio odierno secondo Vieri è diventato troppo tattico e meno spettacolare. Questa sua posizione spiazza un po’, ma riflette la frustrazione di chi ha vissuto un’epoca di gol e spettacolo.
Quanto ai giovani talenti, Bobo non si risparmia: "Serve un salto di qualità mentale, non basta essere bravi con i piedi ma bisogna saper soffrire e lottare in ogni partita". In poche parole, il carattere fa ancora la differenza, e senza quello non si va da nessuna parte.
Infine, una piccola frecciatina alla gestione del calcio: per Vieri, il sistema deve cambiare se il nostro campionato vuole tornare grande. Non si tratta solo di investimenti, ma di mentalità e organi sportivi che spesso sembrano dormire. "Se vogliamo competere davvero servono scelte coraggiose e lungimiranti".
Un’intervista che scuote, fa discutere e soprattutto ricorda che nel calcio, come nella vita, non si può vincere senza correre qualche rischio e mostrare i muscoli. Bobo non tace, e il calcio italiano dovrebbe prenderne nota.