Il vicepresidente dell’Inter, Javier Zanetti, ha affrontato vari argomenti: da Romelu Lukaku alle ambizioni della nuova Inter.
Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, ha fatto alcune dichiarazioni durante un’intervista a Marca: “Una volta terminata la mia carriera da calciatore, ho immediatamente capito che dovevo prepararmi per il mio ruolo di vicepresidente dell’Inter. Ho iniziato a studiare all’Università di Bucoli e lì ho intrapreso un percorso di formazione per diventare vicepresidente dell’Inter. Quello che mi interessava di più è che non tutto si limita all’aspetto sportivo e che posso essere un leader con una prospettiva a 360º. Oggi mi sento rispettato dalla UEFA, dalla Conmebol e svolgo molte attività per l’Inter al di fuori del campo sportivo, il che ha un grande valore per me”.
LUKAKU – “Ci preoccupava il fatto che Lukaku restasse con noi. Poi sono accaduti eventi inaspettati e abbiamo deciso di interrompere le trattative, quindi Lukaku ora è un giocatore di un altro club, è parte del nostro passato e come società dobbiamo guardare avanti”.
INTER 2023/24 – “Siamo soddisfatti del mercato perché alcuni giocatori importanti se ne sono andati, ai quali dobbiamo ringraziare per quello che hanno fatto difendendo la maglia dell’Inter, e sono arrivati nuovi giocatori con molta voglia di fare e di ottenere risultati importanti con la nostra società. Abbiamo iniziato il campionato vincendo tutte e tre le partite, dimostrando che l’Inter è ancora una squadra competitiva. Ripetersi in Champions League? Sarà difficile, ma la volontà di provarci non manca. Sappiamo che nel calcio tutto è possibile, ma dobbiamo andare avanti passo dopo passo. Prima di tutto, dobbiamo superare la fase a gruppi, che è molto importante. La Real Sociedad sarà una squadra molto difficile da battere”.
INZAGHI – “Il suo rinnovo contrattuale rappresenta stabilità. Conferma che Simone Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro. Ha continuato ad avere fiducia in quello che faceva con grande serenità e personalità, guadagnandosi la continuità e il merito che gli spettano”.
ARABIA SAUDITA – “È difficile giudicare perché sono decisioni personali, coinvolgono molte cose. Nella mia carriera ho dovuto affrontare situazioni simili, in cui avrei potuto lasciare l’Inter per altre squadre importanti, ma nel mio caso la mia scelta finale è stata sempre a favore della società, per come mi sentivo in relazione ai suoi valori e alle sue persone, che per me sono più importanti di qualsiasi cifra. Tuttavia, questo non significa che andare in Arabia Saudita sia la peggiore delle opzioni. Sono decisioni personali. Non sono andato a Madrid per le stesse ragioni che ho appena spiegato. L’Inter stava attraversando un momento difficile e non potevo abbandonarla senza lasciare un segno. Volevo essere protagonista e fin dal mio primo giorno in Italia mi sono identificato con i valori del club. Questo è sempre stato fondamentale ed è per questo motivo che ho trascorso tutta la mia carriera all’Inter”.
LAUTARO – “Sono stato io a scoprire Lautaro e sono molto felice che oggi sia il capitano dell’Inter e si senta identificato con l’istituzione. Lautaro rappresenta tutto ciò che un’istituzione come l’Inter simboleggia. È un attaccante che si migliora di anno in anno. Spero che il futuro gli offra cose ancora più importanti”.