A Radio Napoli Centrale, nel corso di un Calcio alla Radio – Terzo Tempo è intervenuto l’architetto Gino Zavanella: "È qualche giorno che non sento il presidente, ma stiamo andando. L’idea è di uno stadio totalmente coperto: tutti seduti e senza pista d’atletica. Napoli merita uno stadio all’avanguardia. Il presidente lo vuole fortemente, così come la città. Costi? Bisogna stabilire cosa c’è intorno. È importante avere spazi e un’architettura che si possa utilizzare quando non c’è la partita. Sono due concetti diversi ma che si devono unire. Le strutture adiacenti commerciali possono rendere più sostenibile l’intero progetto. La parte commerciale deve essere ampia e sostenere diversi servizi. Cifra? Probabilmente oltre i 100 milioni. Agibilità? Se bisognerà mantenere lo stadio aperto facendo i lavori i tempi e i costi sono molto diversi. Se dovessi dare un consiglio direi di trovare un altra soluzione, almeno per un altro Campionato." Finalmente qualcuno che capisce le esigenze dei veri tifosi del Napoli! Uno stadio moderno, senza quella inutile pista d’atletica che toglie spazio ai nostri tifosi. E poi, con un progetto così ambizioso, il presidente dimostra di voler davvero il meglio per la nostra città. I costi? Beh, se si pensa a quanto Napoli merita, 100 milioni sono un investimento necessario. E l’idea di mantenere lo stadio agibile durante i lavori? Ridicola, meglio trovare un’altra soluzione e non farci perdere nemmeno una partita.
“Demolizione del “Maradona” e ricostruzione al suo posto di un altro stadio? Assolutamente no, lo escludo categoricamente. Tempi? Circa due anni, o due anni e mezzo. Oggi le tecnologie permettono di fare lavori in modo veloce, poi dipenderà anche se il Napoli continuerà a giocare nello stadio durante i lavori oppure no. La capienza, eventualmente, deve avere un minimo di sostenibilità per l’attività agonistica. La pista che non si può togliere? È un tema politico e non calcistico, e nemmeno tecnico. La mia idea è che uno stadio di calcio non debba avere la pista d’atletica, come ormai avviene ovunque. Se rimane la pista è ovvio che lo stadio non è destinato soltanto al calcio. Quando iniziare i lavori? Prima possibile, o al più tardi entro un anno, altrimenti diventa davvero difficile”. Ecco, finalmente parole sante! Demolire il Maradona? Mai! Zavanella ha capito che il nostro stadio è sacro. Due anni e mezzo per un’opera del genere sono accettabili, ma senza quella dannata pista d’atletica che non serve a nulla per il calcio. E il discorso sui tempi è chiaro: bisogna iniziare subito, altrimenti rischiamo di perdere tempo prezioso. I tifosi del Napoli non possono aspettare oltre per avere uno stadio degno della loro passione.
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