Paolo Ziliani mette in evidenza la situazione dei diritti televisivi per il massimo campionato italiano di calcio attraverso il suo profilo X. Egli analizza criticamente il ruolo di DAZN, sollevando diverse questioni sul futuro della Serie A.
Accordo con DAZN e Sky per i Diritti TV della Serie A
Il 23 ottobre scorso, la Lega Serie A ha ceduto i diritti TV per i prossimi cinque anni a DAZN e Sky per una cifra di 900 milioni di euro a stagione. DAZN verserà 700 milioni per trasmettere sette partite in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky, che pagherà 200 milioni. Sebbene il bando si sia chiuso con una cifra inferiore rispetto ai precedenti, i presidenti di Serie A hanno immediatamente accettato l’offerta, celebrando l’accordo come se i 4,5 miliardi del quinquennio fossero già stati incassati.
Le Clausole e lo Scetticismo in Francia
In Francia, i club hanno imposto a DAZN una clausola che permette di recedere dal contratto in caso di insoddisfazione dopo due anni. La discussione è ancora in corso, con DAZN che preferirebbe estendere questo diritto al terzo anno. Le preoccupazioni sono state espresse anche da figure come l’ex presidente di Canal+, Xavier Couture, e il CEO di Canal+, Maxime Saada. Entrambi hanno messo in dubbio la sostenibilità della strategia di DAZN, soprattutto data la perdita dell’esclusiva su alcune delle migliori partite della Ligue 1.
Da noi emerge una domanda cruciale: esiste un rischio Mediapro anche in Italia? DAZN riuscirà a giustificare il suo investimento di 700 milioni annui aumentando significativamente gli abbonati? Il panorama è preoccupante, considerato che nel 2018-21, con Sky come titolare dei diritti, si è avuto un notevole calo degli abbonati, diminuiti da 3,2 milioni a 2,1 milioni.
Subito dopo l’entrata di DAZN, si è verificata una drastica riduzione degli abbonamenti, con una perdita del 29% nel primo anno del triennio 2021-24. Le cifre ufficiali non sono state divulgate, ma è chiaro che la piattaforma ha subito un forte ribasso di audience, certificato anche dai rilevamenti Auditel.
Con l’inizio del primo dei cinque campionati del quinquennio 2024-29, DAZN ha annunciato importanti cambiamenti: riduzione del personale giornalistico, eliminazione dei programmi di contorno alle partite e aumenti del prezzo degli abbonamenti. Questi provvedimenti sono stati presi con notevole sfrontatezza e disprezzo per qualsiasi regola di correttezza verso gli appassionati di calcio.
La strategia di DAZN si basa sul presupposto che, in assenza di possibilità di aumentare gli abbonati, l’unico modo per non fallire è incrementare i costi per quelli esistenti. Questo avviene con il silenzio complice della Lega Serie A, della FIGC, del CONI e del governo. La Lega, che ha trascorso gli ultimi anni a denunciare la pirateria come causa della crisi del calcio italiano, ora si volta dall’altra parte davanti ai soprusi e ricatti di DAZN.
Ziliani conclude accusando la Lega di voltare le spalle al suo bene più prezioso: i tifosi. Il rispetto verso gli appassionati di calcio è stato annullato, e presto la Lega e DAZN ne pagheranno le conseguenze. In Francia, una piattaforma televisiva lasciò tutti in mutande, e ora l’Italia sembra destinata a vivere un remake di quella situazione.
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