Gianmarco Tamberi ha gareggiato nella finale del salto in alto nonostante gravi problemi di salute. Nonostante una colica renale che lo ha costretto a recarsi in ospedale poche ore prima, l’atleta italiano è sceso in pista per la finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi.
I tifosi italiani hanno sperato in un miracolo, ma il campione olimpico di Tokyo 2020 si è dovuto arrendere quasi subito con tre errori a 2.27. Intervenuto ai microfoni di Rai Sport, Tamberi ha raccontato il calvario vissuto alla vigilia della gara più importante:
“Mi spiace da morire, perché nonostante tutto quello che è successo, mi ero convinto nella mia testa di poter fare quel qualcosa in più. Ho lavorato così tanto per questa gara… non sono più un ragazzino e sono sempre ipercritico nei miei confronti”.
Il Calvario di Tamberi Prima della GaraPUBBLICITA
Gianmarco Tamberi ha affrontato un vero e proprio calvario nei giorni precedenti alla finale. La colica renale ha compromesso non solo la sua forma fisica, ma anche la preparazione mentale necessaria per affrontare una competizione di tale livello. Mentre molti avrebbero gettato la spugna, l’atleta azzurro ha deciso di non arrendersi e ha partecipato comunque alla gara.
Le Parole di Tamberi ai Microfoni di Rai Sport
Intervistato da Rai Sport, Tamberi ha espresso tutto il suo rammarico. Le sue parole riflettono la frustrazione di un campione che ha dato tutto per essere al top della forma: “Mi spiace da morire, perché nonostante tutto quello che è successo, mi ero convinto nella mia testa di poter fare quel qualcosa in più. Ho lavorato così tanto per questa gara… non sono più un ragazzino e sono sempre ipercritico nei miei confronti.”
In conclusione, Gianmarco Tamberi ha dimostrato un incredibile spirito di sacrificio e dedizione, scegliendo di gareggiare nonostante le avverse condizioni di salute. La sua esperienza alle Olimpiadi di Parigi rimarrà un momento significativo nella sua carriera atletica e un esempio di determinazione e passione per lo sport.