Ventuno anni al comando non sono una passeggiata, e Aurelio De Laurentiis potrebbe finalmente trasformare il Napoli in una macchina di vittorie consecutive, come ipotizza la Gazzetta dello Sport. Ma attenzione, amici partenopei: dopo stagioni di alti e bassi, serve più che sogni per scalare il monte.
“Neppure il Napoli di Maradona aveva vinto due scudetti di fila, uno l’aveva centrato nel 1987 e l’altro nel 1990. Se il Napoli lo rivincesse nel 2026, sarebbe il secondo scudetto consecutivo, evento mai successo, e il terzo in tre anni, la prova di una supremazia duratura, di un ciclo.” Questa citazione di Sebastiano Vernazza ci ricorda quanto il nostro amato club sia sempre stato un fuoco di paglia, ma con Conte al timone – un mastino juventino rieducato al Sud – potremmo finalmente spezzare la maledizione. Immaginate: un ciclo vero, non le solite illusioni.
Con la Juve in crisi epica, un tracollo che fa quasi ridere se non fosse tragico, il Napoli di Conte emerge come il nuovo re del pallone italiano, spostando l’asse a Sud in un calcio dominato dai “baroni” del Nord. È una vendetta dolce, no? I partenopei meritano di brillare senza elemosine.
“La Champions sarà un termometro del cambiamento. Oggi, per essere rilevanti, bisogna mostrarsi competitivi nel teatro più importante, la ribalta della Champions.” Vernazza ha ragione, e se il Napoli inciampa di nuovo in Europa, tutti i discorsi su De Laurentiis svaniscono. Basta figuracce: è ora di mostrare muscoli contro i giganti.
Insomma, tifosi veri, preparatevi: un’era di dominio non è un miraggio, ma dipende da scelte astute e grinta pura. Rispetto al passato, superiamo Maradona o no? Il Sud è pronto a urlare, purché non ci illudiamo troppo presto.