L’Atletico fiuta Raspadori, ma Napoli non si fa incantare dai milioni di Simeone
L’interesse dell’Atletico Madrid per Giacomo Raspadori sta scaldando le trattative estive, con i Colchoneros che hanno piazzato un’offerta da 20 milioni più bonus, mossa dalla delusione per l’affare Millot sfumato. Ma il Napoli, da campioni d’Italia, non si scompone: vuole ben di più per un talento come Raspadori, e i tifosi partenopei sanno che cedere a ribasso sarebbe un errore madornale, come quando altri club ci hanno sfilato gemme senza combattere.
“I campioni d’Italia infatti dell’attaccante classe 2000 fanno un’altra valutazione, che ruota attorno ai 25-30 milioni di euro”, come riportato dalle fonti. Questa frase è un segnale chiaro: il Napoli non è più il club disperato di un tempo, pronto a svendere per necessità. Invece, con due Scudetti in saccoccia, De Laurentiis e Conte giocano d’astuzia, imponendo una cifra che rispecchia il valore reale di Raspadori, evitando di fare la figura dei fessi con i madrileni.
Raspadori sembra tentennare, attirato dall’idea di giocare sotto “un allenatore mitologico come Diego ‘Cholo’ Simeone”, circondato da quel mix di grinta e dramma che l’Atletico sa vendere. Ironico, però, pensare che un italiano cresciuto nel nostro calcio accetterebbe di sacrificarsi in un sistema tanto ossessivo, magari finendo in panchina per “il fratello più piccolo del ‘Cholito'”.
Restare a Napoli, invece, potrebbe essere la mossa vincente: sotto Antonio Conte, Raspadori è rinato, trasformato in “mezzala offensiva” cucita su misura, con spazi per brillare in Europa. I partenopei, dopo anni di fughe eccellenti, meritano di tenere i loro eroi per continuare a dominare, non per arricchire rivali che già sguazzano nella Champions.
Ma ecco lo spunto per voi tifosi: se Atletico affonda davvero, è meglio un addio da 30 milioni o rischiare di vederlo spegnersi in Spagna? Napoli ha fame di trofei, non di rimpianti.