La presentazione della squadra del Napoli a Piazza del Plebiscito è stata un tripudio di passione partenopea, con i tifosi che hanno trasformato l’evento in una festa indimenticabile. Pur essendo in programma a Castel di Sangro per il ritiro, l’atmosfera si è accesa proprio nel cuore di Napoli, dimostrando come l’entusiasmo azzurro non abbia confini.
Quando è salito sul palco Antonio Conte, il nuovo timoniere, il pubblico è esploso in un’onda di cori travolgenti. “Olè, olè, olè, mister!”, hanno urlato all’unisono, interrompendo il suo discorso e rendendo chiaro che l’ex ct della Nazionale non è solo un allenatore, ma già un idolo. Questo rituale di affetto, tipico dei tifosi napoletani, ricorda le ovazioni per Sarri ai tempi d’oro, ma con un’intensità che fa sperare in una nuova era di trionfi.
E non è finita lì: i cori si sono trasformati in un inno epico, con “Siamo noi, siamoi noi, i Campioni dell’Italia siamo noi!” che echeggiava per minuti, lasciando Conte senza parole. È un segnale di fame di vittorie, ma attenzione, cari tifosi: dopo le delusioni con Ancelotti o Gattuso, questo entusiasmo rischia di essere un’arma a doppio taglio se non si traduce in risultati concreti sul campo.
Paragonato ai blasonati club come la Juventus di Conte stesso, il Napoli deve capitalizzare questa energia per scalare la Serie A. Ironia della sorte, se i partenopei continuano a idolatrare così, potrebbero trasformare ogni partita in una bolgia, ma se Conte non consegna scudetti, le grida di “mister” potrebbero diventare fischi.
Insomma, amici azzurri, godetevi lo spettacolo, ma tenete i piedi per terra: l’entusiasmo è il nostro carburante, non un sostituto per le vittorie che meritiamo. Avanti Napoli!