lunedì, Giugno 9, 2025

Mazzarri: “Felice del ritiro, sono stato vicino ai ragazzi. Parole dei procuratori non mi interessano”

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“Ho accolto il ritiro con felicità. Mi avevano detto di non fare conferenza stampa, ma io ci metto la faccia”. E quella di Walter Mazzarri è la faccia della crisi del Napoli. Alla vigilia della sfida con la Salernitana Mazzarri parla dell’ultima travagliatissima settimana azzurra: “Sono contento di quello che abbiamo fatto, hanno lavorato bene, siamo stati insieme, abbiamo fatto cose che magari con meno tempo non si possono fare”.

“Il ritiro l’ho accettato con felicità perché sapete che sono a cui piace lavorare sul campo e da quando sono arrivati c’erano pochi giorni per fare queste cose – prosegue -. Io ho goduto a stare in ritiro perché almeno potevi vederli, parlarci. Quando sono arrivato erano tutti big match, pochi giorni per lavorare. Io tendo a parlare con i giocatori, perché i per i discorsi fuori ci pensano gli altri. Devono staccare tutto”.

“Conta la maglia, chi gioca affianco a te lo devi aiutare. Conta solo il Napoli. Quando uscite fuori e andate a casa se vi chiamano i procuratori gli rispondete, ma il loro dovere è dare il massimo per la maglia. Quando non vinco vedete che sto male per giorni e giorni. Il ritiro punitivo? Quando una squadra come il Napoli che aveva fatto una buona gara col Monza, va a Torino e fa una gara che non rientra nei canoni, se sono giocatori professionisti sono i primi ad essere incavolati”.

Mazzarri: “Contento del ritiro. Il 4-3-3 modulo che mi piace”

“Se capita un’occasione di andare in ritiro dovrebbero essere contenti come me, per rispetto dei nostri tifosi. Anche loro devono sapere che il Napoli che ha vinto lo scudetto non è in una posizione consona, è una presa di coscienza da parte di tutti. C’è un nuovo allenatore, è giusto che si lavori di più: a me in generale non piacciono i ritiri, ma ci sono dei casi in cui vanno fatti dei sacrifici”.

“Il Napoli è una piazza importante e un allenatore deve essere esperto per subire le pressioni – dice ancora il tecnico – Quando io ero giovane facevo degli sbagli dal punto di vista della comunicazione, potevo arrabbiarmi per cose che ora con la saggezza gestisco meglio. Quando poi non ho voluto allenare e mi sono voluto un po’ fermare dopo 13 anni continui, ho visto il Napoli e l’ho guardato con ancora più interesse sia per tifo che per come giocava”.

“Il 4-3-3 l’ho sposato, ho visto come si attacca, mi sono fatto una cultura tale per dire che se mi chiamano e vogliono che giochi così lo faccio perché è un modulo che mi piace. Devo avere i giocatori giusti per fare un determinato modulo, è lì che bisogna ragionare: vedere i giocatori di quest’anno e l’anno scorso, ma sono convinto che con i giocatori giusti questo modulo mi piace tantissimo, come mi piaceva il 3-4-3 ai tempi”.

Mazzarri: “La comunicazione? Ora sono attento quando parlo”

“Vi ricordate quando dicevano Mazzarri si lamenta? Ora sono attento quando parlo: da quando sono arrivato mancano 7-8 giocatori, ma quelli che andranno in campo sono all’altezza di giocare bene come si è fatto in tante partite. E questa volta si cerchi con più cattiveria il risultato, questo mi aspetto. Chiaro che se siamo numericamente pochi e i giocatori importanti non ci sono che devo dire? Queste considerazioni potete farle voi, a me interessa che quelli a disposizione siano carichi”.

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