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Inviato DAZN: “Uno spettacolo rivedere il Napoli versione scudetto. Calzona? Così si è preso la squadra”

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Alessio De Giuseppe, giornalista e bordocampista Dazn, è intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio: “La performance del Napoli in stile da scudetto è stata uno spettacolo da rivedere. Da quando Osimhen è rientrato, ha infuso quella grinta e cattiveria che mancava alla squadra in questi mesi”.

“Rispetto a Cagliari, abbiamo visto il ritorno della voglia di giocare bene a pallone, la cattiveria, e la determinazione nel riproporre gli automatismi che erano consueti con Spalletti. Anche la presenza di quattromila napoletani così vicini al campo può aver contribuito”.

“Se Mazzarri avesse potuto contare maggiormente su Osimhen, le cose sarebbero andate diversamente? Sicuramente. Vedremo come si svilupperà il percorso di Calzona, ma credo che i due allenatori precedenti abbiano avuto delle responsabilità. L’idea di cosa aggiungere o togliere alla squadra Napoli ha giocato un ruolo importante. La passività di Mazzarri è stata particolarmente significativa”.

“A Calzona bastano poche parole chiave per far capire alla squadra cosa fare, come accadeva con Spalletti. Quando c’erano rimproveri tra i giocatori, Calzona reagiva. Il linguaggio del corpo, come le sbracciate, aspetto trascurato da Garcia e Mazzarri, era curato da Calzona”.

Calzona ha preso in mano il Napoli in sole tre partite? In realtà, no. Sono tre o quattro anni che si riflettono nella familiarità che il tecnico ha con la squadra e nei principi che non richiedono molte parole. I risultati sono determinanti, ma domenica sarò curioso di vedere la prestazione. Pur considerando la classifica modesta, credo che la tifoseria sia abbastanza lucida da apprezzare un atteggiamento non passivo”.

Lindstrom? Attualmente, probabilmente, non è una risorsa che può aggiungere qualcosa a livello tecnico. Evidentemente, non ha un impatto fisico rilevante e si colloca dietro qualcuno nelle gerarchie. Natan escluso per scelta tecnica? In realtà, no. È stata più una gestione fisica per preservare il ragazzo. Le indicazioni date a Ostigard e Rrahmani sul giro palla veloce erano particolarmente interessanti, con una sfumatura tipica di Spalletti”.

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