Si è scatenata una polemica a distanza tra Aurelio De Laurentiis e il sindaco di Bari, Antonio Decaro. Durante una conferenza stampa a Castel Volturno, il presidente del Napoli, proprietario anche del Bari, ha dichiarato: “Il Bari? La nostra seconda squadra.” La risposta del sindaco di Bari è stata immediata: “È offensivo, porti rispetto.”
La controversia ha avuto origine dalle parole di De Laurentiis riguardo alle critiche sull’assenza di un vivaio di valore. Ha difeso la gestione affermando: “Ci hanno accusato di non aver investito sui giovani, di non aver fatto il vivaio. Ma avere una seconda squadra (il Bari, ndr) portata dal fallimento alla soglia della Serie A, e tirare fuori i vari Cheddira o Folorunsho, che ci ha fatto penare l’altro giorno, e che sono di proprietà del Napoli, mi pare che, insomma, come vivaio ci stiamo. Milinkovic Savic in bilico: l’infortunio che smaschera il mito del centrocampista invincibile
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Nel pomeriggio, Decaro ha replicato con un post su Facebook: “Tra i doveri di chi detiene il titolo sportivo – scrive Decaro – non c’è solo quello di mantenere in ordine i conti. C’è quello, forse più importante, di rappresentare i colori di un’intera città, di portare rispetto a chi ogni settimana paga il biglietto, sostiene lunghi viaggi per le trasferte o anche semplicemente soffre e gioisce davanti alla tv”.
“Per questo trovo le parole di Aurelio De Laurentiis, che definisce il Bari come una seconda squadra del Napoli, offensive nei confronti dell’intera comunità di tifosi baresi. Con tutto il dovuto rispetto per il Napoli, non siamo la seconda squadra di nessuno. Abbiamo una storia e una dignità che non possono essere vilipese in questo modo. Da primo cittadino e da tifoso – conclude Decaro – chiedo ad Aurelio De Laurentiis di scusarsi al più presto con tutti i baresi per questa uscita a dir poco infelice, che ferisce la nostra passione e la nostra identità.”