A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Vincenzo Imperatore, autore del libo ‘A Scuola da De Laurentiis’ e consulente finanziario: “La presidenza di De Laurentiis non è scevra da errori gestionali, anche determinanti”.
“Un modello innovativo e vincente non significa che vince tutti gli anni, ma garantisce continuità e stabilità: un concetto fondamentale. Se invece noi napoletani al minimo, o anche di fronte ad una parte di stagione non brillante, capovolgiamo la narrazione e diciamo che è tutto sbagliato e lo è stato dall’inizio, che siamo di fronte al solito pappone e torniamo di fronte a questa narrazione che ha ormai scocciato”.
“De Laurentiis bollito? I numeri non lo dimostrano. Noi possiamo sperare in un mercato di riparazione e quello di giugno basandoci su forze oggettive. Facciamo un confronto. La Juventus non può muoversi, non può acquistare neppure me a 61 anni, perché è piena di debiti. Inter? Entriamo nel discorso del rispetto di una legge, quella sul fair play finanziario che comincia a dare qualche segnale”.
Imperatore: “Grandissimi errori gestionali di De Laurentiis”
“La legge esiste, ma non è applicata in maniera uniforme, né rispettata in maniera uniforme. La Juventus l’abbiamo vista, in Spagna si comincia a parlare di illusionismo contabile sul Barcellona, siamo di fronte a dei segnali. Chi spende a Napoli? Andiamo a vedere questo errore. Nel dire questa cosa, non so quanti improperi ho ricevuto sui social. Io considero quello di Spalletti un vero e proprio tradimento professionale, una persona che ha un contratto deve rispettarlo”.
“Lì nasce l’errore, lì nascono i grandissimi errori gestionali di De Laurentiis. La scelta dell’allenatore, non aver puntato su un direttore sportivo capace di fare mercato, la scelta del secondo allenatore che mi sembra un pesce fuori dall’acqua. Da giugno in poi, la gestione della SSC Napoli ha manifestato dei buchi profondi”.
“Voglio sottolineare che De Laurentiis mi è piaciuto molto nella sua ammissione di responsabilità, un capitano di azienda non può mai dire che la responsabilità è equidivisa, ma al di fuori è sempre e solo responsabilità sua. Difficilmente se ne esce con qualche dichiarazione che non può essere mantenuta e mi riferisco al mercato, ma sono ancor più fiducioso per la forza finanziaria che non ha nessuno e, se ben utilizzata, può fare la differenza”.