I calciatori del Napoli digeriscono con amarezza la decisione del ritiro punitivo e non la condividono.
Se tutto procede secondo i piani, eccetto il sabato notte, potranno tornare alle loro famiglie solo il 24 gennaio, a meno che non raggiungano già le semifinali della Supercoppa. Mazzarri, al contrario, è favorevole a questa scelta, poiché è un tecnico che si allinea alle idee di De Laurentiis, il quale apprezza questa coesione di intenti.
Non vi è alcun rischio di ribellione, poiché i tempi dei complotti sono ormai passati. La squadra risponde con un riluttante “obbediamo”.
Per De Laurentiis, è preferibile affrontare la situazione qui, nella luminosa hall di questo hotel vicino all’Accademia Aeronautica, con il mare di fronte e pensieri negativi alle spalle.
Cercheranno di spiegare a Rui, Rrhamani e agli altri che il ritiro non è una punizione, ma piuttosto un modo per confrontarsi e trovare soluzioni. Se è giusto sanzionare le prestazioni deludenti di Lindstrom, Natan e Cajuste, altrettanto giusto sarebbe mettere in discussione chi ha consigliato il loro acquisto.
Mazzarri utilizzerà questi giorni per ritornare al suo stile di gioco. Ha già dichiarato che è inutile perseguire il 4-3-3 in queste circostanze; se serve un approccio difensivo e un gioco di contropiede, è pronto a farlo con una difesa a cinque.
Giocatori come Zielinski e altri della vecchia guardia rischiano di perdere il loro posto. Il tempo della ricerca della bellezza è ormai concluso.