Mentre i giornalisti tifosi della Gazzetta dello Sport già prospettano penalizzazioni per il Napoli nella vicenda Osimhen c’è chi, come il Corriere della Sera, con correttezza deontologica e professionale ma soprattutto con conoscenza della materia spiega le differenze tra il caso Napoli e il caso Juventus.
Ecco cosa si legge sul Corriere della Sera:
“È opportuno però effettuare una doverosa precisazione rispetto alla situazione ben più complessa in cui rimase coinvolta la società bianconera. Alla Juve fu contestato infatti il ricorso sistematico al sistema delle plusvalenze, condizione che la portò alla penalizzazione di 10 punti in classifica oltreché all’esclusione dalle coppe europee per una stagione, decisa poi dalla Uefa. In questo caso invece il Napoli è sotto inchiesta per una sola operazione sospetta, sebbene onerosa.
Inoltre il club campano al contrario della Juventus non è una società quotata in Borsa. Peraltro nelle carte a disposizione degli inquirenti non ci sarebbero intercettazioni telefoniche ma solo deposizioni dei calciatori coinvolti. Di certo la vicenda non costituisce il miglior viatico per un girone di ritorno di rilancio”.
La Gazzetta dello sport invece già prospetta penalizzazioni:
“Quello che preoccupa di più il Napoli e i suoi tifosi sono i possibili risvolti sportivi. Il Procuratore federale Giuseppe Chinè ha già deciso di chiedere formalmente gli atti di indagine. Potrebbe infatti ripetersi quanto accaduto alla Juventus, con processo riaperto grazie alle carte di Prisma e nuovo giudizio (concluso poi con 10 punti di penalizzazione)”.