#AllegriVsNapoli: Il tecnico rossonero sfida i campioni con un ghigno da furbo, pronto a ribaltare i pronostici! #SerieA #BigMatch #MilanVsNapoli
Massimiliano Allegri, al timone del Milan, ha sciorinato in conferenza stampa le sue idee taglienti sulla sfida contro il Napoli, in programma domani a San Siro per la quinta giornata di Serie A. È una di quelle partite che potrebbe già dipingere il quadro del campionato, con il Milan che deve dimostrare di non essere solo un contorno in questo film.
Nelle ultime uscite, le cose sono andate lisce per i rossoneri, e Allegri non si è risparmiato nel sottolineare la forza dell’avversario. “Domani affrontiamo la squadra che meritatamente ha vinto lo Scudetto, che ha fatto un mercato importante e che quest’anno è la favorita. Poi Conte è bravissimo a far rendere al meglio tutti i giocatori. Noi dobbiamo essere bravi a sovvertire i numeri del Napoli, sia per le loro ultime 26 partite che per il trend casalingo dello scontro diretto a San Siro. Dovremo essere bravi a rovesciare questi numeri”. Insomma, un omaggio al rivale con un pizzico di sfida, come se dicesse: “Vediamo se riusciamo a rovinare la festa”.
Per Allegri, questa è una gara che conta sul serio. “Per noi sarà un test importante. Siamo in una buona condizione, fisica e mentale. Abbiamo recuperato anche Leao che sarà a disposizione. Stanno crescendo anche gli ultimi arrivati. Più il tempo passa, più ci conosciamo, più miglioriamo”. Con un tono che quasi sfida i critici, il tecnico ammette che il Milan è in forma, ma senza troppi giri di parole, come se volesse zittire chi dubita.
Quando gli chiedono se si aspettava un simile entusiasmo dai tifosi, Allegri taglia corto con realismo. “Sono contento che i tifosi domani riempiranno lo stadio. Si fidano di me? No, devono fidarsi della società: è lei l’asse portante della squadra. Deve essere forte, solida, con una strategia ben precisa. Abbiamo iniziato bene, con molta attenzione. Poi non dobbiamo pensare che tutto sia risolto”. È quel tipo di risposta che fa pensare: “Non mi illudo, e voi non dovreste”.
Sul commento di Conte e la forza del Napoli rispetto al Milan, Allegri resta focalizzato su sé stesso, senza tanti complimenti. “Non lo so questo. La società ha lavorato bene sul mercato, c’è un’ottima rosa, un mix di giocatori esperti e meno esperti. Dobbiamo pensare a noi stessi, lavorare per far sì che a marzo saremo lì per giocarci le nostre chance per arrivare tra le prime quattro. Dobbiamo pensare a noi stessi, quello che pensano gli altri non è che mi interessa più di tanto. Dobbiamo mantenere questo trend di attenzione ed entusiasmo, con voglia di migliorarsi ma con grande equilibrio”. Qui, emerge il suo stile: diretto, un po’ scettico verso le chiacchiere esterne.
Parlando di Leao e l’autonomia in campo, Allegri è pratico e senza fronzoli. “Quanta autonomia ha non lo so, è 45 giorni che è fermo, nel senso che ha fatto lavori differenziati. Non dobbiamo pensare al risultato di domani, dobbiamo pensare a giocare una partita bella e importante, sarà un test di crescita contro la squadra campione d’Italia”. E sui contatti con Conte, ammette: “Contatti no, non ne ho avuti. Le squadre di Conte sono squadre che concedono poco, è difficile fargli gol. Mi ricordo la Juventus, l’Inter, l’anno scorso al Napoli che ha subito veramente pochi gol e gli ha permesso di vincere il campionato. Non devo dirlo io, per Conte parlano i numeri a suo favore”.
Con il ritorno di Leao, l’attacco del Milan potrebbe cambiare, e Allegri lo sa bene. “Lo vedremo cammin facendo. Leao deve trovare la condizione ideale. Nkunku sta crescendo come Pulisic, Gimenez si è sbloccato e speriamo che continui. Poi ci sono i cambi. Gli obiettivi li raggiungi se quelli che sono in panchina determinano quando entrano, nel bene o nel male. Nel bene raggiungi gli obiettivi, nel male non li raggiungi. Domani scegliere la formazione per me sarà molto difficile. È importante che chi va in panchina sarà a disposizione a livello mentale per poi determinare quando entrano”. È un mix di ottimismo e realismo, con un tocco che ricorda: “Chi non gioca deve comunque farsi valere, altrimenti niente story”.
A livello fisico, la squadra è pronta, ma i dubbi ci sono. “Di dubbi per domani ne ho abbastanza, speriamo di risolverli per domani sera altrimenti è un casino. La partita di martedì ha confermato che De Winter, Athekame, Nkunku hanno fatto bene. C’è un gruppo di ragazzi che sta diventando squadra. Tutti dobbiamo avere un obiettivo e l’obiettivo personale deve essere messo al servizio della squadra per poi arrivare all’obiettivo finale, che è quello di tutti: ovvero che il Milan l’anno prossimo deve giocare la Champions”. I tifosi? “Sicuramente avere i tifosi che ci aiutano e che ci danno energia è molto importante. Domani sera ci aspettiamo questo”.
Per i centrocampisti, Allegri ha chiare aspettative. “La cosa importante che ha fatto la società è che l’arrivo di Rabiot, giocatore internazionale, ha alzato la competitività all’interno del gruppo. Sono sei giocatori molto bravi. A parte Modric, che purtroppo nel calcio è una roba non se ne vede più e meno male che ce l’abbiamo noi. Gli altri sono tutti molto affidabili ed è una cosa fondamentale”. Sul mantenere l’equilibrio nei giudizi, è tagliente: “Io batto molto questo tasto dell’equilibrio. Il calcio è opinabile e la percezione è quella che fa cambiare la valutazione sul lavoro di uno un anno e poi il lavoro di uno l’anno dopo. Conta il risultato. Ci saranno partite che vinceremo 1-0, spero tante, ci saranno partite che vinceremo 2-0, 3-2. L’importante è che la squadra mantenga la sua fisionomia”.
Sul resto della rosa, come Estupinan, è soddisfatto. “È un ottimo giocatore, sta crescendo. Un grande professionista, sono molto contento di averlo a disposizione. Nelle ultime partite è migliorato a livello fisico e tecnico”. E sul calendario: “Quella di domani è un big match contro quella che l’anno scorso ha vinto lo scudetto. Si lavora perché comunque il Milan debba giocare la Champions di mercoledì o martedì o giovedì. Il Milan deve giocare quella competizione. Preferisco giocare ogni tre giorni che giocare una partita a settimana”.
Riguardo ai confronti con Conte: “Non lo so, dovete chiederlo ai giocatori. Ho grande rispetto di Antonio, è un grande professionista. Ognuno ha il suo carattere, magari siamo tanto lontani quanto siamo simili. In carriera ha fatto grandi risultati e li sta facendo”. E sul suo presunto’evoluzione: “Nell’anno in cui sono stato fermo ho visto tante partite. Per questo ci vuole l’equilibrio, domani la partita va male, speriamo di no, e Allegri non è più evoluto. Poi ci sono partite in cui giochi bene, partite in cui fa gol, partite sporche. Ci saranno partite in cui non riesci a giocare ma devi portare a casa il risultato: non puoi portare a casa sempre il risultato con partite pulite, in una stagione 7-8 partite le devi vincere sporche. Bisogna essere pronti anche a questo”.
I bookmakers favoriscono il Milan, ma Allegri non si entusiasma. “Non so cosa pensano gli altri, io so quello che vedo e su cosa stiamo lavorando. Siamo ancora alla quinta giornata. Ci sono ancora 34 partite da giocare, 102 punti… Ce n’è ancora di acqua sotto i ponti che deve passare. Un passettino alla volta, bisogna mantenere questo equilibrio: dobbiamo lavorarci e dobbiamo sapere che al Milan vincere le partite è la normalità, perdere deve diventare l’eccezione. Avere il focus chiaro sul risultato finale può portarci qualche punto in più”.
Infine, sull’importanza di non perdere: “Non lo so, l’importante è giocare bene, fare una bella partita e cercare di fare il risultato. Se vinciamo saremo tutti più contenti, il pareggio lo accetteremo di buon grado, in caso di sconfitta allora dovremo lavorare su quello che non sarà andato. Domani affrontiamo una squadra che nelle ultime 26 ne ha vinte 18. Nel mese di settembre il Milan nella sua storia ha battuto poche volte il Napoli. Dovremo essere bravi a rovesciare questi numeri”. Su formazioni e maturità: “Stanno tutti bene, sono in difficoltà. L’importante è che ci va in campo e chi va in panchina sia pronto al momento decisivo. Tutti vogliono giocare, ma più di 11 non posso metterli. Alla fine comunque gli obiettivi li raggiungiamo tutti: quelli che determinano le stagioni alla fine sono quasi sempre quelli che subentrano”. E per chiudere: “Questo lo vediamo domani, il primo test è domani. Ma ogni domenica o sabato ci sarà un test. Bisogna lavorare. In un mese non è che abbiamo risolto niente. Non siamo né in Champions né abbiamo vinto lo scudetto. Domani sarà una bella partita e un bel test. Domani non si decide lo scudetto e non si decide l’entrata in Champions. Un numero minimo per arrivare in Champions serve un numero minimo, non è che domani se vinci te ne danno 70 (ride, ndr)”.
Questa conferenza di Allegri è un misto di cautela e sfida, con un occhio al presente e uno al futuro del Milan, in una stagione che promette scintille.