Antonio Careca, leggendario ex calciatore del Napoli, ha condiviso alcune riflessioni durante un incontro all’Università Parthenope. Le sue parole, raccolte da TeleclubItalia, rimarcano il suo legame con Diego Maradona e la città di Napoli: "Diego (Maradona, ndr) sarà sempre un ricordo forte così come quello di questa città. Quando sono arrivato nell’87 ci ha abbracciato e quando vengo qua mi sento a casa, per questo sono molto felice di aver potuto passare questa giornata con i ragazzi. È un riconoscimento nostro per l’esperienza che abbiamo vissuto qui come sportivi. Tornare a Napoli è sempre bello." Il fuoriclasse brasiliano esprime il suo affetto per Napoli, considerandola una seconda casa, e il legame indelebile con Maradona.
Riflettendo sulla recente partita del Napoli contro il Milan, Careca ha commentato: "Ho visto 25-30 minuti alla grande, poi è calato non so perché. Dopo il 2-0 poteva fare il terzo per chiudere la partita, non ci è riuscito ed ha sofferto troppo. Menomale che ha portato comunque i tre punti: non poteva sbagliare visto che anche l’Inter ha vinto. È stato importante però secondo me deve essere più costante nei 90 minuti. Il Napoli poteva chiuderla in 30-40 minuti." La sua analisi sottolinea l’importanza della costanza nell’arco di tutta la partita e l’opportunità mancata di chiudere il match prima.
Sul tema dello scudetto, Careca ha ribadito la possibilità per il Napoli di lottare ancora: "Sì, il Napoli è vivo e ci sono tante partite su cui lavorare, il prossimo impegno a Bologna è difficile perché loro giocano un bel calcio. Mi auguro che possano vincere per continuare la corsa scudetto." Careca crede fermamente nel potenziale del Napoli di continuare la battaglia per il titolo, nonostante le difficoltà future.
Alla domanda sul suo status come miglior attaccante nella storia del club, ha risposto: "Tutti gli attaccanti che sono passati qui hanno comunque fatto la loro storia, come Higuain, Cavani, Lukaku… Io parlo sempre di Bruno Giordano perché è stato il più grande di tutti, a me piace come giocava: ad un tocco, due tocchi, in velocità, l’intelligenza con cui giocava… È per questo che il primo anno ci siamo divertiti in campo." Careca mostra umiltà, riconoscendo il contributo di altri grandi attaccanti del club, elogiando in particolare Bruno Giordano per la sua abilità e intelligenza nel gioco.
Rievocando il suo famoso gol contro la Roma, ha detto: "Quasi impossibile, menomale che è andata bene perché potevo sbagliare. Io l’ho provato perché ho visto che il portiere aveva lasciato un buco alla sua sinistra ed è andata bene. Se avessi sbagliato sicuramente avrei avuto un sacco di fischi degli 80mila che erano allo stadio." Careca descrive la difficoltà e la precisione necessaria per quel gol memorabile, evidenziando quanto un singolo dettaglio possa fare la differenza.
Infine, ha ricordato il suo speciale legame con Maradona, dichiarando: "Ho parlato con Diego Junior due giorni fa in una trasmissione, che posso dire… Lui era una persona normale, semplice, però era Diego Armando Maradona: un fenomeno. Il mio orgoglio è aver giocato insieme a lui e aver fatto la storia bellissima dei tifosi napoletani e della città. Mi faceva sempre piacere stare con lui in campo, ma anche fuori, a lui piaceva molto stare con la famiglia. Ringrazio Napoli per quest’opportunità che mi ha dato." Careca esprime la sua ammirazione per Maradona non solo come calciatore, ma anche come persona, valorizzando l’incredibile esperienza condivisa a Napoli.
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale