Giovanni Di Lorenzo vuole lasciare il Napoli nonostante un contratto che lo lega ai partenopei fino al 2028. Il caso Di Lorenzo è esploso, rappresentando la conclusione peggiore possibile e in linea con la stagione negativa che ha vissuto il Napoli, dopo l’anno trionfale dello scudetto.
Il capitano vuole quindi andare via nonostante il contratto con il club fino al 2028. Indossare la fascia di capitano della squadra nella quale desiderava terminare la carriera è ormai diventato un dettaglio. È una questione di soldi? No, altrimenti non avrebbe rinnovato l’anno scorso con un accordo di 3 milioni di euro a stagione più bonus.
Vuole davvero la Juventus dove c’è l’ex direttore sportivo Giuntoli, colui che lo portò a Napoli? Probabile. La Vecchia Signora ha fascino e gli offrirebbe circa 4 milioni, uno in più del Napoli. Ci sarebbe un avanzamento di carriera e parteciperebbe anche al Mondiale per Club e alla Champions League.
La Stima di Presidente e Allenatore
Quel che offende è il “teatrino” creato, ovvero questa exit strategy che fa acqua da tutte le parti. Di Lorenzo gode della piena stima del presidente De Laurentiis e del nuovo tecnico Antonio Conte.
Il fatto che il presidente abbia ribadito che tutti sono cedibili non dovrebbe offendere il calciatore, che ha percepito lo stipendio nonostante le prestazioni a tratti scandalose. Non si possono dimenticare i meravigliosi 4 anni precedenti, in cui il terzino ex Matera sembrava un cyborg e uno dei migliori d’Europa.
Infatti, se il primo Napoli di Spalletti è uscito dalla corsa scudetto, è anche perché Di Lorenzo si infortunò. Anche l’Italia non si qualificò al Mondiale. Coincidenze? Forse, ma il grande valore di Di Lorenzo è fuori discussione. Conte ne è ben consapevole.
La Necessità di Chiarezza
È sufficiente dire la verità ai tifosi, qualunque essa sia. Motivi personali? Può darsi. Voglia di cambiare aria per la troppa delusione? Può stare, anche se meno probabile. Guadagnare di più e giocare competizioni importanti? Ci può stare, ma non per il capitano del Napoli dopo una stagione simile.
Quel che offende è creare storie che non reggono. Il club deve farsi sentire, magari durante la prossima conferenza stampa. Per evitare pettegolezzi è meglio fornire versioni ufficiali. Poi ognuno si farà un’idea propria. È sufficiente dire la verità. Anche se riconosciamo che per farlo servono personalità, coraggio e tempra durissima.
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