lunedì, Novembre 10, 2025

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Che rabbia e che orgoglio insieme, cari amici partenopei! Come tifosi del Napoli, siamo abituati a vivere ogni partita con il cuore in gola, e quando il nostro tecnico si scaglia contro tutti – staff medico, staff tecnico, se stesso e soprattutto i giocatori – non possiamo fare a meno di sentirci coinvolti in prima persona. È una di quelle critiche che bruciano, ma che forse sono proprio il calcio in faccia di cui abbiamo bisogno per risvegliare lo spirito del San Paolo.

Immaginatevi la scena: il nostro allenatore, con quella passione tipica di chi vive per questa maglia, non risparmia nessuno. Ha puntato il dito contro lo staff medico e tecnico, ammettendo errori condivisi, ma è sui giocatori che si è accanito di più, come se volesse scuoterli da un torpore che non ci possiamo permettere. Da vero napoletano, io dico: “Bravo, finalmente qualcuno che parla chiaro!” Abbiamo una squadra di talenti puri, con quel mix di grinta e tecnica che ci rende unici, ma se non si dà il 200%, non si va da nessuna parte.

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È come una sfogliatella che sembra perfetta ma è un po’ stantia: va rifatta con amore e determinazione.

Personalmente, come un tifoso che ha sofferto e festeggiato per decenni, apprezzo questa durezza. Significa che c’è ancora fuoco nelle vene, che non ci arrendiamo ai primi scricchiolii. Sì, fa male sentirselo dire, soprattutto quando i nostri eroi in campo sembrano un po’ spenti, ma è proprio questo spirito partenopeo – diretto, passionale, senza filtri – che ci aiuterà a rimbalzare indietro più forti. Magari, dopo queste parole, vedremo i ragazzi sfoderare quella garra che ci ha fatto sognare in passato. Forza Napoli, sempre e comunque: l’importante è che questa onestà serva a farci volare in alto, perché noi meritiamo solo il meglio.

In conclusione, questa autocritica totale potrebbe essere la chiave per un rilancio vero, un momento di svolta che unisce tutti noi tifosi in un unico grido: “Avanti, Azzurri, mostrateci di che pasta siete fatti!”