Conte non si fa illusioni: le big del calcio italiano dettano legge, e gli altri si adeguano
Nel mondo del calcio, dove i favoritismi sono solo chiacchiere da bar, Antonio Conte ha parlato chiaro alla vigilia di Milan-Napoli, smontando senza tanti giri di parole le solite storie sui presunti “underdog”. Il tecnico ha sottolineato come certe squadre continuino a dominare per via della loro storia e del portafoglio bello gonfio, lasciando poco spazio alle favole.
“Quando giochi con squadre come Milan, Inter o Juventus sono sempre big-match, parliamo di squadre con storia, tradizione, palmares di tutto rispetto e ogni anno partecipano per puntare al massimo. Abbiamo sempre rispetto di tutti, da loro alle neo-promosse, saranno sempre gare difficili, ma anche una bella vetrina San Siro per i ragazzi e ci giocheremo la partita”.
Poi, è arrivata la classica domanda sui favoritismi: si diceva che il Napoli lo era senza coppe, e quest’anno toccherebbe al Milan per lo stesso motivo? Conte, senza tanti fronzoli, ha risposto a modo suo, ricordando che nel calcio i pesi massimi non si discutono.
“Non si tratta di essere favoriti o meno, ognuno dice la sua. Io trovavo folle chi ci dava favorito visto che eravamo arrivati decimi, fuori dalle coppe, con problematiche serie, non do del favorito a nessuno, so solo – e ribadisco – che Milan, Inter e Juve per storia, tradizione, ingaggi, valore patrimoniale, hanno sempre scritto pagine importanti nella storia. Sono squadre forti, poi favorito o meno sono giochini che lascio ai media, pensiamo a concentrarci”.
Alla fine, Conte ci ricorda che nel calcio italiano, le gerarchie sono chiare e impietose: chi ha la storia e i quattrini vince, e gli altri si arrangiano, senza troppi romanticismi o favoritismi inventati dai giornali. Una lezione di realismo che fa male, ma almeno è onesta.