Conte non si sbottona su De Bruyne e insiste sul gioco di squadra: “Si vince e si perde da squadra”! #Napoli #Conte #Calcio
In conferenza stampa prima della gara contro lo Sporting, l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, è stato interpellato su Kevin De Bruyne, rispondendo con il suo solito pragmatismo che non lascia spazio a divismi. Invece di perdere tempo con i soliti eroi individuali, Conte ha ribadito l’importanza di considerare il collettivo, con un tono che quasi fa sentire i critici un po’ troppo fissati sui nomi grossi.
“A me non piace mai parlare del singolo, si vince e si perde da squadra, ma sulla gara di domenica io ribadisco che come prestazione sono rimasto più soddisfatto di domenica sera che le due vittorie dell’anno scorso dove soffrimmo tanto. La prestazione c’è stata, dopo due disattenzione su cui dobbiamo lavorare, tornare a quelle cose che ci hanno portato ad essere la difesa meno battuta, ma la prova c’è stata, a San Siro abbiamo dominato la partita e non è all’ordine del giorno. Suarez domina in Portogallo e caccia il primo gol in Champions
Conte tuona: “Abbiamo dominato a Milano!” Emergenza, Elmas terzino. E su De Bruyne…
Conte in conferenza: “Abbiamo dominato a Milano! Emergenza, Elmas terzino se non recuperiamo. Su De Bruyne…”
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Proseguendo, Conte ha toccato aspetti pratici della gestione della squadra, evitando scuse patetiche e parlando chiaro su come affrontare le sfide. È un discorso che sa di realtà cruda: non ci sono miracoli, solo lavoro e adattamento, specialmente con nuovi elementi in campo.
“Detto questo, Kevin è del Napoli, fa bene la squadra fa bene lui, fa male la squadra fa male lui, sappiamo cosa può darci, è un giocatore che va supportato e cerchiamo di trovare giusti equilibri, si passa da eccessi e quando si vince fantastico e se si sbaglia è tutto sbagliato. Io devo trovare soluzione, ma è il secondo anno e sarà molto complesso per noi perché c’è da giocare ogni 3 giorni e inserire nuovi giocatori, non uno. Lo ribadisco perché lo penso, non perché è una scusa. Dovremo migliorare durante il percorso, coinvolgendo tutti per prepararci al terzo anno dove la situazione sarà già più strutturata”.
Alla fine, le parole di Conte lasciano intendere che nel calcio, come nella vita, non si può sempre dipendere dai fuoriclasse; serve equilibrio, o si rischia di finire nel caos totale. È un monito diretto, senza peli sulla lingua, per chi si illude che un singolo possa salvare la baracca.