Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, ha discusso dell’incarico conferito a Luciano Spalletti come nuovo allenatore della Nazionale.
Il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, selezionò Luciano Spalletti come allenatore nel 1995. Il massimo dirigente dei toscani ha rilasciato un’intervista alla edizione odierna della Gazzetta dello Sport parlando così del toscano: “Lo scelsi per la sua intelligenza, nettamente superiore alla media. E la curiosità che aveva di studiare i tecnici più importanti. Dopo la nomina come nuovo commissario tecnico, gli ho inviato un messaggio. Penso sia una cosa bellissima anche per tutti noi di Empoli”.
A Empoli sentiranno un po’ di appartenenza anche vedendolo sulla panchina dell’Italia, come lo scudetto del Napoli?
“Nostro nel senso che è una gioia anche per noi. Siamo dove siamo da anni grazie a lui e a persone che lo accompagnano oggi in Nazionale: Pane, Baldini, Domenichini che ha allenato la nostra squadra Primavera”.
Perché Spalletti può essere la persona giusta per la Nazionale?
“Perché ha una passione viscerale per questo lavoro, abilità nella gestione delle risorse umane e una conoscenza approfondita del calcio. Lui non allena i giornalisti o i dirigenti, anche se sarebbe capace di allenare tutti: lui insegna, lavora in modo specifico, a differenza di molti allenatori che definisco fanfaroni, perché si vantano molto ma allenano poco. Anche se nei cinque giorni che ha per preparare una partita, non può trasmettere alla squadra tutto quello che sa”.
“Il suo Napoli ha giocato il miglior calcio d’Europa”, disse Corsi qualche mese fa. Lo farà anche la sua Italia?
“Mi aspetto una squadra organizzata e con una propria identità. Con persone che lui porterà a dare il massimo. In prospettiva abbiamo anche talentuosi giovani, ma ora c’è l’urgenza di questi due risultati, contro la Macedonia e l’Ucraina: molto dipende da questo, per tutti”.