Quando il presidente del Napoli sdogana la teoria della sfiga in salsa partenopea: "Mi tocco le palle" contro i telegiornali, roba che nemmeno al bar sotto casa #Calcio #DeLaurentiis #SfigaAlNapoli
Nel mondo del calcio non mancano mai le uscite al limite, ma quella del presidente del Napoli ha letteralmente fatto saltare il banco. A margine della presentazione dei ritiri, il patron partenopeo non ha usato mezze misure per bocciare un giornalista di Rete 8, preso di mira soprattutto per la sua giovane età.
"Faccio io una domanda: quanti anni ha lei?" ha affondato il colpo il presidente, ottenendo la risposta secca: "25". Da lì è partito il fuoco incrociato: "E perché lei a 25 anni appartiene a quei rompicoglioni di televisioni stantie, vecchie, che devono sempre parlare delle cose che non funzionano e non delle cose che in Italia possono funzionare? Se l’Italia va male è anche per colpa vostra."
Ma non è finita qui. Con una sincerità che forse avrebbe fatto rabbrividire chiunque, il presidente ha svelato il suo rituale anti-sfiga serale: "Quando io la sera ceno e vedo che il telegiornale parla solo di disgrazie, io mi tocco le palle." Di fronte a questa affermazione tranchant, ha aggiunto: "Non si può rompere i coglioni agli italiani facendo dei telegiornali pieni di cattive notizie. Voi dovete essere ottimisti, se non lo siete voi giovani ma chi cao deve esserlo? Facendo così portate sfiga e uno si rompe i coglioni."**
Non si è fatta attendere la replica piccata dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzo, che ha definito il gesto del toccarsi i genitali come “un rituale apotropaico” in linea con certi personaggi del calcio, ma ha anche voluto strappare un sorriso a modo suo ricordando che: "Altri grandi del calcio hanno fatto ricorso a metodi più interessanti sotto il profilo antropologico e, se vuole, anche meno volgari. C’è stato chi si è dotato di un mago personale, qualcun altro ha indossato calzini ‘portafortuna’ o ha messo la bottiglietta-amuleto sulla panchina. Chi non calpesta le righe del campo e chi riempie lo spogliatoio di aglio."
A chiudere il sipario è la pungente osservazione sulla tempistica dei pasti: "Insomma, quando guarda il telegiornale eviti di farlo a pranzo e a cena non saprebbe come portare il cibo alla bocca, ma non per colpa dei giornalisti ma dei fatti del mondo."
In poche parole, dietro l’irriverente provocazione si nasconde forse una verità amara: la quota di scaramanzia nel calcio resta sempre altissima, soprattutto quando la sfortuna sembra voler bussare più forte del previsto.