Enrico Fedele non le manda a dire sul Napoli: troppi infortuni e De Bruyne è una forza! #CalcioNapoli #FedeleAnalizza #SenzaFiltri
Nel mondo del calcio, le opinioni si dividono tra chi guarda solo ai risultati e chi apprezza il bel gioco, e l’ex dirigente non esita a metterci il carico. Parlando del Napoli all’inizio di questa stagione, sottolinea come i tifosi debbano decidere da che parte stare: se contenti dei successi o delusi dal modo in cui arrivano. Non manca di sparare a zero sugli infortuni, definendoli “un po’ troppi” e roba che rovina la squadra, ricordando come vent’anni fa certe dinamiche fossero diverse.
“Nel calcio siamo ci dividiamo in risultatisti e giochisti: se siamo i primi, allora dobbiamo essere strafelici di questo inizio di campionato del Napoli, se siamo degli esteti, invece, riconosciamo di aver vinto due gare un po’ soffrendo, mi dispiace per gli infortuni che stanno penalizzando la squadra, sono sinceramente un po’ troppi. Vent’anni fa al Parma Arrigo Sacchi mi parlava degli allenatori, e mi diceva che in un club sarebbero stati necessari più tecnici: oggi i giocatori sono aziende personali, uno come Gilmour non può allenarsi come Mc Tominay o Lucca, hanno sollecitaizoni differenti, al di là delle varie analisi di gruppo che sono comuni, il terzino che fa la progressione o l’attaccante che fa la profondità hanno una sollecitazione muscolare totalmente diversa.”
Passando a singoli giocatori, non ha peli sulla lingua riguardo a De Bruyne, dipingendolo come un elemento imprescindibile che risolve le partite con facilità, anche se in Italia le marcature sono più aggressive che in Premier. Secondo lui, il belga è il tipo che prende la palla e fa gol al primo tocco, senza troppi fronzoli.
“De Bruyne? Non può mai essere un problema, personalmente lo schiererei da centrocampo in su, gli azzurri fanno due passaggi e poi al terzo danno la palla al belga: gliene basta uno per andare in porta, la sua forza è questa.
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Per Mc Tominay, l’ex dirigente non risparmia critiche al contesto, notando come l’assenza di Lukaku abbia sballato le cose e come lo scozzese non sia al top per via della preparazione ritardata. Insiste che il Napoli deve segnare tanto, e che serve più profondità offensiva, con Mc Tominay che deve farsi valere nonostante le lacune.
“Mc Tominay? La sua forza, lo scorso anno, è stata Lukaku, che teneva palla e lui si inseriva, ha fatto 12 gol. Quest’anno complice l’infortunio del belga sono state un po’ stravolte le cose e oltretutto lo scozzese non ha fatto la preparazione, ha bisogno di un un po’ di tempo. Il Napoli comunque deve fare almeno 70 gol in campionato, occorrono soluzioni offensive oltre alle reti di Hojlund. Lang e Neres hanno sempre segnato poco, ci vogliono i gol di Mc Tominay, anche se De Bruyne in questo può dare una grande mano. In ogni caso, oltre all’Inter, per il Napoli non vedo avversari.”
Chiudendo con altri nomi, elogia Spinazzola come una sorpresa tecnica pazzesca, tornato ai suoi livelli migliori dopo aver giocato da esterno, e apprezza Hojlund come prospetto interessante, anche se non paragonabile a certi giganti del passato.
“Spinazzola? Lui nasce a 17-18 anni come esterno d’attacco, era un clone di Zambrotta, poi con il tempo è passato a fare il terzino sinistro, dal punto di vista tecnico è fortissimo, la grande sorpresa di questa stagione. E’ tornato a livelli altissimi. Hojlund mi piace molto, non è Lukaku per il modo di giocare di Conte, deve ancora migliorare ma le premesse sono più che buone”.
In sintesi, le parole di Fedele offrono uno sguardo crudo e diretto sul calcio attuale, dove individualità e infortuni possono fare la differenza, lasciando intendere che per il Napoli il futuro è promettente, ma solo se si risolvono le magagne.