“Siamo stati i precursori nell’implementare questa modalità, ispirata a un processo di trasparenza assoluta. Gli arbitri italiani rappresentano un’eccellenza: ben il 15% delle partite a livello internazionale sono arbitrato da direttori di gara italiani. Con l’introduzione del Var, il margine di errore in questa stagione è prossimo allo zero, attestandosi allo 0,84%”. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha condiviso queste considerazioni durante la sua partecipazione a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.
“Tutto ciò dovrebbe condurci a una valutazione estremamente positiva. Desidero esprimere la mia gratitudine a Gianluca Rocchi, che sta contribuendo alla crescita di un team molto giovane e ha avviato un prezioso percorso di trasparenza e comunicazione, nonostante le pressioni e le divisioni interne ed esterne”.
Riguardo alla presenza di pochi italiani in campo, Gravina ha sottolineato: “I due pilastri fondamentali che generano patrimonio sono le infrastrutture e i vivai.         
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“Noi abbiamo avanzato la proposta del 6+6, ma con l’obbligo di essere formati nel vivaio della propria società. Stiamo cercando di rafforzare tutti i presidi dei nostri centri federali e stiamo valutando la possibilità di rilanciare un’ipotesi di accademia federale. Le nostre idee sono molte e sono legate alla nostra progettualità”.
“Non è casuale che la nostra federazione abbia tutte le squadre giovanili qualificate per tutte le fasi finali dei campionati giovanili. Il talento esiste, i giovani sono presenti, ma manca l’opportunità per trasformare il talento in campioni. Questa opportunità significa l’utilizzo dei giovani. Auspichiamo un maggiore investimento nei giovani e nei ragazzi”.


