giovedì, Settembre 19, 2024
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Il Napoli di Conte e di Spalletti: diversi, ma con molte somiglianze

Il Napoli attuale e quello dello Scudetto: un confronto tra due epoche, come definito da Il Mattino, mostrano somiglianze e differenze significative. La squadra di Antonio Conte e quella di Luciano Spalletti, pur avendo stili e approcci diversi, condividono alcune caratteristiche fondamentali che li rendono affini. Il quotidiano Il Mattino ha realizzato un focus dettagliato su questo affascinante parallelismo.

Il Gioco e l’Approccio alle Partite

Guardando al gioco e all’approccio alle partite, emerge una qualità principale del Napoli di Spalletti: una pressione altissima che metteva in difficoltà gli avversari sin dai confini della loro area di rigore. Antonio Conte, pur cambiando il modulo da un 4-3-3 a un 3-4-2-1, conserva una mentalità simile. Entrambi gli allenatori puntano su un’aggressività costante e una forte spinta offensiva, rendendo difficoltosa la ripartenza per gli avversari.

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Il Napoli di Spalletti era una squadra che lottava su ogni pallone fino all’ultimo respiro, senza mai darsi per vinta. Conte ha continuato su questa linea, ricostruendo un gruppo coeso e determinato. Il senso di unità e la voglia di vincere sono tratti distintivi comuni, con Conte che ha messo il gruppo al centro di tutto. Ogni gol è un’occasione per abbracciarsi e festeggiare tutti insieme, dimostrando una forte coesione interna.

La Mentalità Vincente

Entrambi i tecnici, Spalletti e Conte, hanno instillato la stessa mentalità vincente nelle loro squadre. Il messaggio del lavoro di squadra è chiaro e non ammette repliche: tutti insieme si può vincere. Fin dal primo istante, l’allenatore chiede impegno totale, come lo fece Spalletti a suo tempo. Conte, come Spalletti, si dedica totalmente alla squadra, sottolineando l’importanza del lavoro instancabile.

Osimhen è stato il punto di riferimento del Napoli di Spalletti, mentre Lukaku rappresenta il fulcro attuale sotto la guida di Conte. Entrambi i giocatori, con la loro presenza imponente sia dentro che fuori dal campo, incarnano il ruolo cruciale del centravanti nel sistema di gioco delle rispettive squadre.

Luciano Spalletti ha rafforzato la difesa con l’arrivo di Kim e una solida organizzazione di gioco. Conte, dal canto suo, ha aggiunto Buongiorno al pacchetto arretrato, cambiando il modulo da due a tre centrali e spostando Di Lorenzo per formare un trio con Rrahmani. Questi aggiustamenti strategici mostrano come, nonostante le differenze, ci siano anche convergenze nella filosofia tattica dei due allenatori.

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