L’addio di Son al Tottenham: Un campione che vola in MLS, e noi napoletani cosa impariamo?
Son Heung-Min se ne va dal Tottenham dopo un decennio stellare, atterrando ai Los Angeles FC per una cifra record di 22,4 milioni di euro, il colpo più caro nella storia della MLS. Per i tifosi del Napoli, abituati a veder fuggire i nostri idoli, questo trasferimento suona come un deja-vu: un fuoriclasse che sceglie l’America per il tramonto della carriera, lasciando un vuoto in Premier League.
Il sudcoreano ha segnato 173 gol e fornito 101 assist con gli Spurs, numeri che farebbero invidia a tanti eroi del nostro San Paolo. Eppure, “Sonny è uno dei più grandi giocatori ad aver mai indossato la famosa maglia dei Lilywhite ed è stato un piacere guardarlo giocare negli ultimi dieci anni”, come ha dichiarato il presidente Daniel Levy. Parole che suonano come un’ode funebre, ma facciamoci una risata: al Tottenham, almeno, sanno celebrare i loro eroi senza piangersi addosso per anni.
Pensateci, voi appassionati: Insigne è partito per il Toronto e noi ancora ci strugriamo, mentre Son chiude con una finale di Europa League vinta. È un promemoria per De Laurentiis – forse è ora di trattenere talenti veri invece di venderli al primo offerente, o finiamo come gli Spurs, a rimpiangere i giganti del passato.
Ironico, no? La MLS si prende un top player a 32 anni, e noi del Napoli ci accontentiamo di sogni infranti: dove sono i nostri Son? Magari in estate, anziché rimpiangere, costruiamo una squadra che non debba invidiare nessuno.
Alla fine, questo addio ci insegna che il calcio è un business spietato, ma per noi partenopei è un campanello d’allarme: svegliamoci, o resteremo a guardare i fuoriclasse altrui da lontano.