“Cerco di fare la mia strada”. Poche e semplici parole che sintetizzano il pensiero di un uomo, tanto umile quanto riservato: Christian Maggio. L’ex calciatore, dopo aver indossato in carriera le maglie di Vicenza, Fiorentina, Treviso, Sampdoria, Napoli, Benevento e Lecce, ha iniziato un nuovo capitolo della sua vita calcistica nel ruolo di assistente allenatore della Nazionale Under 15, con cui è stato protagonista, dall’8 al 10 dicembre, del Torneo di Natale guidando la Squadra A.
“Ho avuto sensazioni positive – racconta Maggio -. Abbiamo osservato da vicino i ragazzi ricercando, tra di loro, i talenti più promettenti che possano darci quel qualcosa in più non solo oggi ma soprattutto in futuro”. La manifestazione è stata anche un’occasione per tornare a varcare i cancelli di Coverciano: “È un posto che mi regala sempre emozioni bellissime – specifica l’assistente tecnico azzurro -, ci sono stato, per mia fortuna, tantissime volte da calciatore ed esserci stato anche da allenatore è stato ancora più bello. Sto apprendendo molto poiché, in quanto ‘nuovo’, cerco di osservare e ascoltare il più possibile le persone di grandissima esperienza che ho accanto”.
Nato l’11 febbraio 1982 a Montecchio Maggiore (VI), inizia a giocare a calcio nella squadra del suo paese sognando un giorno di ripercorrere le gesta dei suoi idoli “Cafù e Maldini: due calciatori incredibili” prima di entrare a far parte del Settore Giovanile del Vicenza, punto di partenza di un percorso nel professionismo che, negli anni, lo ha visto indossare la maglia azzurra, prima nelle Nazionali giovanili, con cui vince un Torneo ‘Quattro Nazioni’ nel 2002 con l’Under 20, poi in Nazionale A con cui colleziona 34 presenze, oltre ad un 2° posto all’Europeo in Polonia e Ucraina nel 2012 e un 3° posto nella Confederations Cup in Brasile nel 2013.
“Ho avuto la fortuna di calcare tanti campi da calcio – sottolinea Maggio -, sia in Italia sia in Europa, affrontando calciatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Iniesta, Messi e Xavi, che sono dei campioni sia dentro che fuori dal campo. Il mio obiettivo è quello di essere di supporto allo staff, dal quale ho da imparare tanto, e di provare a trasmettere ai ragazzi quei valori, come il lavoro e il sacrificio, che mi hanno accompagnato nella mia carriera, così che un giorno possano trasmetterli a loro volta”.