Mancini e il sogno del ritorno in azzurro: speranze e sorprese nel calcio
Mancini non si arrende al suo addio dalla panchina italiana, confessando i suoi desideri con un po’ di quel cinismo che solo i veri duri del pallone sanno sfoggiare. “Sì, tornare in nazionale resta un sogno. Come ho detto prima speravo di poter vincere anche un mondiale. La speranza c’è sempre, però poi il calcio è strano, a volte riserva delle cose inaspettate”. All’ex CT, durante il Festival dello sport a Trento, non è sfuggito di parlare di quelle incomprensioni che hanno rovinato la festa, ammettendo che forse era il momento di ripulire la baracca e ricominciare da zero.
Nel bel mezzo di quel caos, Mancini ha spiegato che non si trattava di una catastrofe sportiva, solo di qualche intoppo. “Ci sono state delle incomprensioni, perché era un momento un po’ così – ha spiegato Mancini -, neanche un brutto momento a livello di risultati. Stavamo cambiando un po’ la squadra, inserendo un sacco di giovani, eravamo andati per due anni consecutivi alla fase finale della National League. Sarebbe stato meglio chiarirle, forse da parte mia in primis, chiarire proprio le situazioni. ADL impone il suo volere a Rrahmani: retroscena sul patto per il rinnovo
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E poi, con quella sua schiettezza tipica, ha ammesso di aver puntato sul ritorno dopo l’uscita di scena di un altro big. “Sinceramente sì, però sapevo che sarebbe stato quasi impossibile”. Ora, guardando avanti, l’ex CT non lesina complimenti alla nuova gestione, definendola una squadra in crescendo. “Sta migliorando, ci sono un sacco di ragazzi che erano con me, quindi è una nazionale che sta migliorando, perché poi sono giocatori che stanno facendo esperienza, giocano partite importanti, quindi secondo me è una buona nazionale – ha detto l’ex ct -. Rino è una persona simpaticissima, sono felice per lui che sia nel posto più bello che ci possa essere come allenatore e spero che faccia bene. Chiaramente adesso la situazione è un po’ più ingarbugliata, però come ho detto prima nel calcio a volte succedono delle cose, tipo Belgio-Macedonia”.
Insomma, nel mondo del calcio, dove le sorprese sono all’ordine del giorno, Mancini resta lì, con i suoi sogni e quel mix di rimpianti e ottimismo, a ricordare che anche i piani meglio congegnati possono finire in fumo.