Quando la verità sportiva fa male: il successo non è mai solo dell’allenatore ma di chi mette i soldi sul tavolo #Calcio #SerieA #Successo
Il mondo del calcio spesso si convince che a fare la differenza sia solo chi anima la panchina, dimenticando troppo facilmente che dietro i risultati ci sono anche chi ha messo i soldi e costruito la squadra. Proprio come ha ricordato una delle firme più rispettate del Corriere dello Sport: "I meriti di questa stagione vanno condivisi tra l’allenatore, che è il leader, ed il club che ha finanziato".
Questo non è uno di quegli inni al solo mister che guida la squadra da bordo campo con cuffie e sguardi carichi di intensità. La verità nuda e cruda è che senza investimenti, senza una società che crede e spende, i successi restano solo un bluff costruito sulla sabbia.
La stagione si è rivelata un mix di strategia, forza economica e – certo – capacità di chi ha saputo mettere tutti questi elementi insieme. Quindi è ora di smetterla con quella romantica ma falsissima idea che “l’allenatore ha fatto tutto da solo”. Questo articolo mette nero su bianco un concetto chiaro: il vero leader di un successo non è solo quello che urla ordini o cambia modulo a partita in corso, ma anche chi si prende il rischio di finanziare e sostenere il progetto.
Il calcio, si sa, è un gioco di squadra dentro e fuori dal campo. E mentre i tifosi applaudono all’allenatore per le magie tattiche, è giusto che riconoscano anche l’importanza del ruolo dirigenziale, senza il quale non ci sarebbero né magie né vittorie da celebrare.