NapoliNews #Calcio #Azzurri Tra passato e presente: le velenose verità di un ex insider azzurro su squadra, tensioni e futuro
Paolo De Matteis, ex team manager del Napoli, non le manda a dire. Ai microfoni di Radioclub91 ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, parlando senza troppi peli sulla lingua delle vicende della squadra azzurra. Non è roba da cuori deboli per chi si aspetta solo pacche sulle spalle e retorica da bar sport.
Su un’atmosfera che sembra lontana anni luce da quella del passato, De Matteis ha sottolineato come "la squadra ha avuto alti e bassi evidenti, con situazioni non sempre chiare", mostrando una trasparenza pungente e senza filtri che in pochi si sognano di mettere allo scoperto.
E non è finita qui: parlando della gestione interna, l’ex dirigente ha lasciato intendere come certe scelte e dinamiche non abbiano sempre favorito un ambiente sereno. Tant’è vero che ha detto chiaramente che "la coesione e la compattezza del gruppo sono fondamentali, ma non sempre sono state una costante nel Napoli degli ultimi tempi".
Un commento velenoso ma che suona come una cruda verità per una squadra che ambisce a scalare le classifiche senza inciampi. La sua è una presa di posizione che dà voce a quegli addetti ai lavori stufi di nascondersi dietro il politicamente corretto.
De Matteis poi ha affrontato anche il discorso del futuro, mettendo in chiaro che "non basta parlare di ambizioni, ci vogliono fatti. Il Napoli deve dimostrare sul campo quello che promette fuori". Un messaggio chiaro e diretto: le parole sono belle, ma senza risultati rischiano di rimanere solo aria fritta.
Insomma, se volete sapere cosa davvero si muove dietro le quinte del Napoli, segnatevi queste parole: "non basta una buona campagna acquisti o qualche dichiarazione di facciata, serve una mentalità vincente che parti dal basso fino in cima". Parole difficili da digerire per chi ama le favole, ma assolutamente utili come sveglia per chi vuole evitare di restare con il cerino in mano.
Paolo De Matteis rimette in pista il dibattito sull’identità e la solidità di una squadra che continua a far sognare, ma deve fare i conti con una realtà a volte meno rosea di quanto sembri.