Massimo Orlando commenta Milan-Napoli e le sfide del Napoli #Calcio #SerieA #TMW #IntervistaEsclusiva
L’ex calciatore Massimo Orlando ha condiviso le sue insights su TMW Radio durante Maracanà, analizzando la recente sfida tra Milan e Napoli con un tocco di realismo crudo. In un mondo del calcio dove tutti fingono che ogni squadra sia perfetta, Orlando non ha peli sulla lingua nel sottolineare le differenze evidenti sul campo.
“Ci ha regalato un bel Milan, che può pensare a una stagione positiva dopo un anno difficilissimo. E’ una squadra ben messa in campo, con Modric che la dirige. Funziona tutto bene, la difesa ora anche va, dopo un anno tribolato. Pulisic meraviglioso, anche Leao avrà difficoltà a trovare posto in questo momento. Grande Saelemaekers, giocatore fondamentale. E’ un Milan che può pensare a qualcosa d’importante”.
Passando al Napoli, Orlando ha affrontato senza giri di parole la situazione di De Bruyne, etichettandola come un potenziale grattacapo. In un calcio dove i grandi nomi dovrebbero risolvere tutto, qui si vede che non è così semplice, con il belga che inciampa nelle dinamiche di squadra.
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“Qualche difficoltà la sta avendo. Solo con il lavoro e con la pazienza si migliorerà, ma lì in mezzo i piedi se li stanno pestando. non si discute la qualità del belga, ma cosa sta facendo ora a centrocampo? Deve trovare ancora la sua posizione. Il Milan ha vinto perché è forte, il Napoli aveva delle assenza ma vanno dati i meriti ad Allegri. Ha costruito un gruppo, lo si vede anche dalle esultanze. Sta nascendo qualcosa d’importante”.
Infine, Orlando ha smontato l’idea che la Champions League stia già pesando mentalmente su Conte, definendola una scusa precoce in questa fase della stagione. In un ambiente dove gli allenatori spesso blaterano di pressioni, lui taglia corto, sottolineando che a fine settembre non c’è spazio per drammi esagerati.
“Siamo a fine settembre, non ci credo che si vada in difficoltà ora. Che faccia fatica Conte a gestire le due competizioni ok, ma che sia già un problema fisico o mentale no”. Con queste parole, Orlando offre una prospettiva schietta, ricordandoci che nel calcio, come nella vita, non tutto è rose e fiori.