In un’intervista alla rivista Nuovo TV, la giornalista e conduttrice Paolo Ferrari ha parlato di Luciano Spalletti e del momento dell’Italia.
Nell’esclusiva intervista rilasciata alla rivista Nuovo TV, la giornalista e conduttrice Paola Ferrari ha espresso il suo punto di vista sull’addio di Mancini alla Nazionale italiana, dichiarando: “Tutti lo hanno criticato fino a tal punto che lui ha dichiarato di essere stato trattato come Pacciani, il mostro di Firenze. Io, che cerco sempre di analizzare le situazioni dal punto di vista dei sentimenti, penso che il periodo di Mancini alla Nazionale sia terminato con la morte di Gianluca Vialli: da quel momento si è sentito solo. Tutte le altre questioni, dalle questioni economiche alle liti con il presidente della Federazione italiana gioco calcio Gravina, che sono legata a lui da stima e amicizia, hanno una loro ragione d’essere. Ci sono cicli che si chiudono: lui ci ha regalato l’Europeo, che l’Italia non vinceva dal 1968, e per questo dobbiamo essere grati.”
La conduttrice di Rai Sport ha poi espresso la sua opinione su Luciano Spalletti: “Non sono una sua fan e lo dico apertamente. Penso che sia il miglior allenatore che potevamo scegliere e concordo con la scelta di Gravina. Tuttavia, è un allenatore molto centrato su se stesso. Avrei preferito Antonio Conte: mi sarebbe piaciuto riprendere quel filo conduttore che si è interrotto dopo l’eliminazione ai rigori agli Europei del 2016”.
Paola Ferrari conclude affermando: “Penso che lui avesse ancora voglia di fare molto con la Nazionale. Spalletti è tecnicamente bravo e all’avanguardia, ma ancora non riesco a instaurare una giusta empatia con lui. Diciamo che devo ancora capirlo”.