Mattia Grassani, legale del Napoli per il caso plusvalenze, è intervenuto ai microfoni di LaPresse per parlare dell’inchiesta dopo le richieste della Procura Figc di inibizione, tra gli altri, anche per il presidente De Laurentiis.
“Sono fiducioso sul fatto che non si arrivi ad una condanna – ha spiegato l’avvocato -. Conosco le carte del procedimento e l’impianto accusatorio mi sembra davvero insufficiente. Non si possono condannare dirigenti, con pene peraltro così afflittive, sulla base di una opinione diversa circa la valutazione di alcuni calciatori, in mancanza di criteri riconosciuti da organismi sportivi nazionali ed internazionali e di qualsiasi altro elemento che porti a ritenere che sulla valutazione abbiano inciso criteri non tecnici”.
“Mi aspettavo certamente una richiesta più mite da parte considerando che la sanzione minima per le persone fisiche consiste nell’inibizione per sei mesi – spiega Grassani -. Conosco l’operazione Osimhen, l’unica che contestata dalla Procura Federale che riguarda il Napoli e che non proviene dalla Procura della Repubblica di Torino. Certamente l’accusa ha calcato la mano maggiormente sulle persone piuttosto che sui club”.