Rampulla non si trattiene: “Conte non è ancora venuto a trovarmi” e sul Napoli serve grinta, non scuse #Napoli #Conte #Calcio
Michelangelo Rampulla, ex calciatore e vecchio compagno di Antonio Conte alla Juventus, ha fatto irruzione in trasmissione senza peli sulla lingua. Quel tipo come Conte, sempre con il piede sull’acceleratore, promette ma poi chissà se mantiene: non è mica roba da poco.
“Conte non è ancora venuto a trovarmi. Io l’ho invitato e lui mi ha promesso che sarebbe venuto. Un allenatore come lui cerca sempre di fare il meglio e di trarre il meglio da chi lavora con lui. È uno che non si ferma mai, quindi credo abbia messo in preventivo che dopo lo scudetto vinto ci possa essere un minimo calo fisiologico. Non credo però che sia questo il caso, perché il Napoli sta andando bene. Non si possono vincere tutte le partite, ma nonostante gli infortuni la squadra sta facendo quello che deve. Antonio vuole il massimo anche dalla società, probabilmente a fine stagione avrà chiesto garanzie per restare competitivi. Se vinci il campionato, non è detto che sei competitivo anche l’anno dopo, ci vogliono sempre degli innesti. Avendo rassicurazioni e conferme, visti gli acquisti di De Laurentiis, credo che abbia fatto bene a rimanere.”
Sul tema portieri, Rampulla non le manda a dire: nelle big, non bastano i fenomeni, servono riserve che tengano botta, altrimenti è un disastro annunciato. Parla di Meret e Milinkovic-Savic con quel cinismo tipico di chi ha visto di tutto.
“Meret e Milinkovic-Savic? Nelle grandi squadre, quando devi fare competizioni di un certo livello, hai bisogno di due portieri forti perché gli infortuni sono all’ordine del giorno.
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Insomma, Rampulla dipinge un quadro dove il calcio è una giungla: serve fegato, non chiacchiere, e Conte è il re della carica, ma occhio a non accontentarsi. Con infortuni e cali, solo chi ha profondità vince sul serio.