Ex Napoli Santacroce: “De Laurentiis e i premi assurdi, vinci e niente bonus, perdi e incassi” #Calcio #Napoli #Anecdoti
Fabiano Santacroce, ex calciatore del Napoli, ha parlato in un podcast di un curioso episodio vissuto durante la sua esperienza in azzurro, focalizzandosi sul presidente Aurelio De Laurentiis. In un contesto di partite contro squadre di alto livello, Santacroce ha evidenziato come le reazioni del presidente fossero imprevedibili e frustranti per i giocatori.
Nelle sue parole, l’ex difensore ha descritto una vittoria contro l’Inter, una squadra che appariva inarrestabile. “Racconto un aneddoto che mi ha colpito, ancora oggi non l’ho capito. Noi c’è stato un anno dove avevamo vinto contro un’Inter che era imbattibile. Vi giuro, solo nel sottopassaggio quando arrivavano, li guardavi e dicevi: ‘Ma io che sport faccio? Faccio un altro sport rispetto a loro?’… Eravamo riusciti a vincere quella partita e sai, per l’euforia della cosa avevamo chiesto al presidente se c’era un premio. E lui: ‘No, no, siete già pagati per fare questo’. De Bruyne-Conte: Tensioni bollenti e silenzi tesi sul campo
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In contrasto, Santacroce ha raccontato un’altra partita, questa volta una sconfitta contro il Milan. “E poi abbiamo fatto una partita contro il Milan, un’ottima partita giocando bene, però perdendo 1-0 con gol di Ronaldinho. A fine partita noi eravamo tutti arrabbiati perché ci meritavamo il punto, perché avevamo giocato molto bene e comunque ce lo meritavamo, però avevamo perso 1-0. È entrato il presidente Aurelio De Laurentiis e ha detto: ‘Ragazzi, vi darò il premio per questa partita’. Cioè, ci ha dato il premio per una partita in cui avevamo perso”. È paradossale, no? Premi per le figuracce e zero per le imprese: un bel modo per motivare i ragazzi, o forse no, se ci pensate bene.
Questo aneddoto di Santacroce solleva domande sul management nel calcio italiano, dove i premi sembrano distribuirsi con criteri bizzarri, quasi come se il capo decidesse a seconda del suo umore. È un ritratto vivido di come il gioco possa essere influenzato da scelte eccentriche, rendendo il tutto un po’ più intricato e, diciamolo, ridicolo.