Una leggenda del calcio italiano torna sotto i riflettori. Dino Baggio, ex centrocampista che ha vestito, tra le altre, le maglie del Parma e della Nazionale, ha recentemente concesso ai media un’intervista speciale durante l’evento organizzato per il 5° anniversario della ‘Alberto Di Chiara Academy’, la scuola calcio d’élite di Scandicci, nei pressi di Firenze. Il campione ha dichiarato: “Mi fa piacere essere stato chiamato e ritrovare qualche ex compagno del Parma”.
Il Duel per lo Scudetto
Interpellato sulla corsa al vertice della Serie A e sulla questione Champions League, Baggio ha condiviso la sua visione: “Io seguo veramente poco il calcio. Il Napoli se è lì se lo merita, la squadra è forte. Saranno comunque Napoli e Inter a giocarsi lo scudetto”. Le sue parole mostrano un rispetto sincero per le squadre che dominano il campionato attuale.
Cambiamenti nel Calciomercato
Facendo un tuffo nel passato, l’ex centrocampista ha parlato della sua esperienza al Parma e di come i frequenti cambiamenti nel roster possano influenzare il rendimento di una squadra: “Una volta non si cambiava così tanto, dal mercato di gennaio arrivavano forse uno o due giocatori. Certo influisce, perché i calciatori che si trasferiscono devono subito adattarsi a quello che vuole il loro nuovo allenatore, non è semplice, devono adattarsi al gruppo che trovano. L’importante è non trovare un giocatore che pensa solo a se stesso”.
Nuove Generazioni Azzurre
In risposta alla domanda su un possibile successore nel calcio italiano, Baggio ha risposto con umiltà: “Non lo so, fare paragoni è sempre difficile. Io sapevo fare tutti i ruoli, non so ce n’è uno che lo sa fare oggi. So che mi accostano a qualche giocatore, come ad esempio McTominay del Napoli che è un grande calciatore. Ma non è semplice fare paragoni, perché io riuscivo a fare qualsiasi ruolo”. Parlando della nuova Nazionale guidata da Spalletti e arricchita da giovani promettenti, ha affermato: “I giovani ci vogliono e i giovani bravi li abbiamo. Sono da sfruttare, anzi dovrebbero giocare di più nei club di A ma ci sono più stranieri che italiani e questo è il calcio. Speriamo che l’Italia che riesca a fare un ottimo percorso”.