mercoledì, Novembre 13, 2024

Serie A, l’AD lancia l’allarme: “Stadi pronti entro il 2026 o perderemo Euro 2032”

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L’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, ha sollevato un importante allarme riguardante la necessità di avere stadi pronti entro il 2026, altrimenti l’Italia rischia di perdere l’opportunità di ospitare l’Europeo del 2032. Durante il Festival della Serie A a Parma, De Siervo ha evidenziato le difficoltà che i club calcistici italiani incontrano nella gestione e nella ristrutturazione degli impianti sportivi. In particolare, ha descritto la situazione legata allo stadio della Fiorentina come un vero e proprio scenario da film horror, mettendo in luce le complessità burocratiche e la mancanza di supporto istituzionale che ostacolano tali processi.

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La Vicenda della Fiorentina

La vicenda dello stadio della Fiorentina è emblema delle sfide che i club italiani devono affrontare. La complicata situazione rispecchia le difficoltà burocratiche e gli ostacoli amministrativi che rallentano i progressi nella gestione e nella ristrutturazione degli impianti sportivi nel paese. La lunga attesa e gli intoppi burocratici sono solo alcuni degli aspetti che rendono estremamente dura la situazione per le squadre.

Necessità di Riforma

Luigi De Siervo ha sottolineato la necessità di una riforma che semplifichi i processi legati alla costruzione e alla ristrutturazione degli stadi. Migliorare le infrastrutture sportive non è solo fondamentale per il benessere delle squadre, ma anche per offrire un’esperienza più coinvolgente ai tifosi. Una revisione dei meccanismi burocratici potrebbe portare a una maggiore efficienza e tempi di realizzazione più brevi per i progetti legati agli impianti.

Collaborazione Pubblico-Privata

Un punto chiave evidenziato da De Siervo riguarda la collaborazione tra settore pubblico e privato per affrontare con successo le problematiche degli stadi. Una sinergia efficace tra istituzioni governative e società sportive potrebbe essere decisiva nel superare le complessità burocratiche e favorire lo sviluppo di infrastrutture moderne e funzionali. La creazione di un ambiente di collaborazione più solido potrebbe aprire nuove prospettive per il settore calcistico italiano, migliorando non solo gli impianti sportivi ma anche l’esperienza complessiva dei tifosi.

In conclusione, l’allarme lanciato da Luigi De Siervo richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare le sfide legate alla gestione degli stadi in Italia. Una riforma che semplifichi i processi, insieme a una collaborazione efficace tra pubblico e privato, potrebbe rappresentare la strada da seguire per migliorare le infrastrutture sportive nel paese e garantire un futuro brillante per il calcio italiano.

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