Carlo Ancelotti visto da John Terry, ex calciatore del Chelsea
John Terry, ex calciatore di fama mondiale, ha condiviso le sue impressioni sul suo ex allenatore Carlo Ancelotti, attuale tecnico del Real Madrid, nel libro "Il leader calmo". "Quando Carlo Ancelotti divenne il nuovo allenatore del Chelsea, ero curioso di conoscerlo. Avevo sentito solo cose positive su di lui, ma nonostante le grandi aspettative, rimasi comunque sorpreso dalla sua bravura. Rimasi impressionato dalla sua capacità di capire i calciatori e le persone in generale; non ci sono molti tecnici con questa qualità," ha scritto Terry.
La dedizione di Ancelotti
"Se ho raggiunto il livello di quei difensori leggendari, se ho sbattuto la testa contro il muro e mi sono rialzato, se ho superato infortuni che in quel momento sembravano insuperabili… è stato grazie a Carlo. Ho visto giocatori infortunati prendere antidolorifici a ripetizione pur di scendere in campo per Carlo Ancelotti. Ripensando alla mia carriera da giocatore, mi sono reso conto che corri quel chilometro in più solo per chi si prende cura di te in quanto persona," ha continuato Terry.
Carlo Ancelotti ha una marcia in più sotto il profilo personale, come quando chiedeva cose tipo: "Come sta tuo padre? Ho sentito che non è stato bene." "Santo cielo, e tu come fai a saperlo?" queste piccole attenzioni significano tanto per un giocatore. Carlo è in grado di sapere queste cose perché si prende cura di te in maniera sincera, investendo tempo per farlo. "È per questo che è uno dei migliori. Per me, il migliore in assoluto," ha concluso Terry.
L’importanza delle relazioni umane
La capacità di Ancelotti di instaurare relazioni umane genuine con i suoi giocatori è uno degli aspetti più apprezzati di suo stile di leadership. Non si tratta solo di allenare dal punto di vista tecnico, ma anche di creare un legame personale che motiva i giocatori a dare il massimo. Questo approccio ha aiutato molti a raggiungere il loro pieno potenziale, a recuperare da infortuni apparentemente insormontabili e a dare quel chilometro in più che spesso fa la differenza nelle competizioni di alto livello.
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